Finalmente un dubbio: potevamo fare di più? Lo ha lanciato Moratti, e Mazzarri si accoda. La classifica ammicca, bastava poco per stare in scia al Napoli. L'allenatore chiama a rapporto la sfortuna («Contro il Chievo ci hanno annullato un gol buono») e qualche distrazione in eccesso. «C'è stato un momento in cui abbiamo fatto troppi pareggi, lasciando punti». Morale: «L'Inter poteva avere 4-6 punti in più» e oggi non si sarebbe parlato solo di sfatare il tabù Atalanta (non perde dall'aprile 2010) o della terza vittoria consecutiva da conquistare come fosse un premio da incassare.
L'Atalanta piace, ma l'Inter conta e serve di più al campionato. L'Atalanta è una bestia nera ma l'Inter sta cominciando a sbarazzarsi dei tabù. E immaginate il SuperEgo di Mazzarri dove potrebbe arrivare in caso di successo: l'Inter non batte l'altra nerazzurra dai tempi di Mourinho. Poi sono stati bagni, più o meno gelidi. Oggi la squadra sta arrancando dietro a sogni da annaffiare. Il tecnico parla di futuro come fosse un Seedorf, come un work in progress senza troppo badare ai risultati, ma finora gli è andata meglio. Ha smesso di aggrapparsi alla stagione di transizione, vede qualcosa di più solido , convinto di aver impostato un buon lavoro. «Negli anni mi sono dimostrato allenatore che ha sempre dato identità precisa alla sua squadra. A volte ci vuole più tempo. Cambiasso ha ragione quando dice che in campo vanno i giocatori e i valori sono più importanti del progetto tattico. Più bravi sono i giocatori ed è più facile ottenere risultati».
E qui finalmente si torna al calcio vero, all'essenza che tanti dimenticano, anche sull'altra riva milanese. Mazzarri è stato chiaro: «Servono buoni giocatori per fare una grande squadra. Hernanes ha dimostrato con i fatti che la qualità deve esserci». Non è la prima volta che il tecnico chiede a Thohir acquisti di qualità, ma una volta di più il calcio diffida degli occhi da sprovveduti o di certi dirigenti che ti rifilano gente a parametro zero. Certo, Mazzarri ha fatto autogol ricordando che meriti e demeriti innanzitutto vanno attribuiti ai giocatori, non potrà gonfiare il petto più di tanto, ma è stato onesto e magari ha rilanciato l'ennesimo alibi.
A proposito di alibi eccone un altro. Oggi arbitrerà Giacomelli, non proprio un benemerito nei ricordi . E il tecnico ha usato guanti di velluto foderati di ferro: «Gli arbitri devono concentrarsi, sforzarsi di applicare il regolamento e basta. Senza guardare chi gioca in casa e fuori o i colori delle maglie. Magari lo fanno, magari non lo so».
Insomma anche oggi ce ne sarà per tutti i gusti. L'Atalanta è bestia nera per tanti, non solo per l'Inter. Denis ha il suo emmenthal prediletto in Handanovic che ha bucato sei volte, ma la solidità difensiva interista si è consolidata da un mese: non subisce gol dal 23 febbraio, confermerà Ranocchia.
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