Mbappé fa rima con Pelé: si prende la Francia e la porta agli ottavi

Per Kylian doppietta e 7 gol mondiali da under 24 come O Rei. Ma è già in corsia di sorpasso

Mbappé fa rima con Pelé: si prende la Francia e la porta agli ottavi

Mbappé comincia a far rima con Pelé. Non sarà gran cosa ma, intanto, lo Speedy Gonzalez francese si è messo in pari con la Perla nera nel numero dei gol. Quelli che un giorno ricorderà nel nome del Quando eravamo giovani: lui e Pelè ora se la giocano con 7 gol a testa nella tabella dei primatisti under 24. E la freccia dei Bleus può già pensare al sorpasso. Come minimo avrà due partite a disposizione: contro la Tunisia per chiudere il girone e quella degli ottavi ai quali la Francia è già qualificata. Anzi, la prima nazionale ad arrivarci, onorando così il titolo di campione e proponendo vita dura per tutti. La Danimarca, che ora dovrà sudarsi la qualificazione, è stata una portafortuna delle sue storie mondiali: due volte incrociata nei gironi e due volte (1998 e 2018) è arrivato il titolo. Invece, nel 2002, i danesi hanno suonato la campanella con 2-0 a loro favore. Stavolta la Danimarca ne è uscita suonata, la Francia si è mangiata gol: guizzante come una fuoriserie, salvo sbagliare l'ultima accelerazione. I danesi parevano, invece, un diesel incapace di accelerazione per mancanza di un buon centravanti.

La partita è rimasta in equilibrio tra la timidezza di Eriksen e soci e la spavalderia di quel Mbappé ad accensione lenta. Dormiente per 20 minuti, poi deciso a sgranchirsi le gambe, infine nella ripresa ha mandato a pieni giri il motore e sono stati dolori per gli avversari. Sulla sinistra ha dato una bella mano Theo Hernandez, soprattutto nell'azione del gol dove gli ha rifilato un assist che pareva studiato con Leao e valeva il premio qualità. La Francia ha dimostrato di avere un attacco grandi firme, nonostante l'assenza di Benzema e la difficoltà di Giroud, sorta di gigante finito nella tela di un ragno: è riuscito perfino a stoppare una incursione di Mbappé(!). Vai piano, ha suggerito al compagno, ma poco dopo è uscito lui. E l'altro ha continuato ad imperversare. Ecco, la Francia ha mostrato al mondo che il suo Pelé (14 gol nelle ultime 12 partite in nazionale) ci tiene ad incoronare se stesso e a non mollare il titolo. Nel primo tempo si è mangiata tre occasioni (Rabiot al solito di testa, Varane e Mbappè) contro un contropiede di Cornelius. Nella ripresa ha continuato ad appoggiarsi sul centrocampo Maginot dove Rabiot ha personalità, Tchouameni è il compagno che tutti vorrebbero e Griezmann illumina a corrente alternata. Sulle fasce Dembelè (stavolta bene nel primo tempo, disperso dopo), Coman e gli altri non scherzano. Il gol danese di Christensen ha pareggiato il duetto fra Theo e Mbappè, sfruttando una indecisione della difesa e di Rabiot. Il raddoppio Bleus è sortito dalle giocate di Coman e Griezmann con la coscia di Mbappé a concludere il lavoro. La Danimarca è stata dignitosa, Eriksen routinier.

Gli altri alla lunga imbalsamati davanti alle scorribande avversarie. In campo, ad un certo punto, c'erano due figli di papà: Schmeichel e Thuram. I genitori in tribuna. Probabilmente si saranno detti che la storia continua, ma c'è sempre un numero 10 a far la differenza.

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