Mbappé uomo mascherato sfida CR7 lacrime e zero gol

Remake della finale 2016: il francese è condizionato dalla protezione, Ronaldo non è ancora protagonista

Mbappé uomo mascherato sfida CR7 lacrime e zero gol
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Il titolo è facile: perché Ronaldo contro Mbappé vale da solo molto più di un quarto di finale dell'Europeo, eppure Portogallo-Francia - remake della finale europea 2016 - è altro rispetto alla sfida nella sfida fra i due leader. E non solo perché finora CR7 è rimasto a secco e Kyky è fermo al rigorino segnato contro la Polonia. È come se più che da loro, il passaggio alle semifinali dipendesse dai loro compagni di squadra.

Pronostico incerto: la Francia è arrivata in Germania da grande favorita, ma finora non ha mai convinto, attacca tanto, ma segna poco (il rigore e 2 autoreti). Regge in difesa, e tanto è bastato nelle prime 4 partite. Bene Maignan e Theo, benissimo Kanté, solo benino Rabiot (stasera squalificato), criticatissimo Griezmann, peggio tutti gli altri, cominciando da Thuram che stasera rischia addirittura il posto. Deschamps resta favorito, ma la sua squadra deve fare un altro passo avanti, sennò potrebbe non bastare.

Il posto non lo rischia certo Ronaldo, perché nemmeno il nuovo ct Martinez è riuscito a svincolarsi dalla tirannia mediatica di CR7. Ronaldo vuole esserci, sempre e per sempre. Così resta in campo 120 minuti contro la Slovenia, quando per almeno metà del tempo ha smesso non solo di correre, ma anche di camminare. Certo, il suo carisma e la sua passione sono probabilmente vitamina per chi gli gioca accanto (un po' meno per chi esce, tipo Leao che l'ultima volta non ha gradito un cambio tecnicamente non meritato). Le sue lacrime per il rigore sbagliato resteranno nell'albo di Euro 2024 come e più del gol che sta inseguendo per firmare l'autografo personale sul sesto europeo consecutivo, dopo che già nessuno oltre a lui l'ha fatto 5 volte.

La frattura al setto nasale, rimediata nella prima gara, sta condizionando Mbappé oltre le previsioni, forse perché ci sono tanti esempi di calciatori che pur con la maschera non hanno calato il

loro rendimento. Per Osimhen, la protezione è diventata addirittura un simbolo. Mbappé invece la soffre e lo dice. La speranza di Deschamps è che, dopo 15 giorni e alla terza partita, la fase di adattamento sia superata.

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