
Bisogna fare un salto indietro di ben 120 anni per ritrovare uno scozzese campione d'Italia. Anzi due, proprio come quest'anno. Al tempo dei pionieri furono Jack Diment e James Squair a festeggiare il primo scudetto della Juve, oggi tocca a Billy Gilmour e soprattutto a Scott McTominay.
Se Napoli indossa il kilt tricolore lo deve anche a questi due mediani venuti dal nord, da quella parte della Gran Bretagna che per anima popolare si avvicina forse di più al popolo sotto il Vesuvio. E se Gilmour ha dato consistenza al centrocampo azzurro nei momenti di difficoltà, McTominay è stato forse la scommessa più importante di Antonio Conte che è andato a prenderlo al Manchester United per metterlo a guidare il centrocampo azzurro, per far dimenticare la fuga di Zelinski proprio nell'Inter.
La grande stagione del centrocampista nato nel nord dell'Inghilterra, ma scozzese grazie ad alcune parentele, è servita alla gente napoletana anche per dimenticare l'addio di Kvaratskhelia, la vera spina nel cuore del Maradona che avrebbe potuto far deragliare irrimediabilmente la stagione. E invece proprio grazie alla tenacia e alla leadership di McTominay, il Napoli ha saputo uscire dal suo gennaio nero ed ha saputo tornare a vedere il primato.
Scommessa vinta, dicevamo, perché si possono contare sulle dita gli scozzesi che hanno giocato e soprattutto brillato dalle nostre parti. Detto dei due misteriosi protagonisti degli albori del campionato, si può pensare a Graeme Souness come l'unico che abbia avuto successo da noi, nella nascente grande Sampdoria di Mantovani, in cui vinse una coppa Italia segnando in finale al Milan.
Per il resto persino un Pallone d'oro come Denis Law, nel Torino, e un bomber come lo Squalo Joe Jordan, nel Milan, hanno faticato a ripetersi nel nostro calcio. Forse in tempi contemporanei si possono citare Hickey e Ferguson a Bologna, oppure Adams nel Toro. Ma certo nessuno ha raggiunto i livelli di McTominay, capace addirittura di far meglio delle stagioni allo United, di affiancarsi già a una leggenda azzurra come Marek Hamsik, in fatto di gol segnati in una stagione, e di affermarsi come miglior centrocampista-bomber della A assieme al milanista Reijnders.
Ma soprattutto McTominay, oltre ad essere fondamentale come uomo-assist, ad aver segnato il gol pesante del pareggio a San Siro contro l'Inter nell'andata, ha saputo reinventarsi come fantastico doppiettista nel momento decisivo. Vedi le sfide chiave dell'ultimo mese con l'Empoli e con il Torino prima dell'apoteosi con il gol scudetto in mezza rovesciata.
Roba da centravanti puro. Ma non a caso Scott ha realizzato anche la doppietta più iconica degli ultimi trent'anni del calcio scozzese, quella della storica vittoria sulla Spagna nelle qualificazioni a Euro '24. Un marchio di garanzia.
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