Medvedev e "il giallo" dell'orologio rubato: ecco cosa è successo

Il prezioso Bovet OttantaSei è ricomparso la notte della finale. Un dirigente dell'Atp si era offerto di restituirlo al campione, ma è intervenuta la polizia

Medvedev e "il giallo" dell'orologio rubato: ecco cosa è successo

Emergono nuovi dettagli sul furto dell'orologio da 200mila euro di Daniil Medvedev, numero due al mondo e secondo classificato alle Atp Finals di Torino. Ebbene sì un vero e proprio giallo ha tinto la notte della finale del torneo appena concluso al Pala Alpitour, la prima edizione in Italia dello storico "Masters", che mette di fronte i primi otto tennisti della classifica mondiale.

Come racconta La Stampa, dopo la premiazione della finale persa contro Zverev, e prima di mettersi a tavola per la cena con la fidanzata, Medvedev si accorge che il suo prestigiosissimo Bovet OttantaSei, un gioiellino in oro rosso e titanio, è letteralmente sparito. Proprio così il prezioso orologio, assegnato al campione russo come agli altri sette partecipanti alle Atp Finals e prodotto in numero limitato - 86 come ricorda anche il nome - non c'è più negli spogliatoi (in realtà una sorta di mini appartamento).

La ricostruzione

A quel punto Medvedev torna al PalaAlpitour e chiede ai responsabili del palazzetto di cercare l'orologio negli spogliatoi. Decine di inservienti vengono impiegati a caccia del Bovet scomparso nonostante un sistema di sicurezza sofisticato. La ricerca però non ha effetti, e così nella control room analizzano le immagini delle telecamere a circuito chiuso. Dalla porta di Medvedev sono uscite solo due persone: una è un addetto alla sicurezza, identificato, l'altro è un giovane sconosciuto con un sacchetto in mano. Era proprio lui ad avere l'orologio.

"Era stato preso da un operatore di una società che stava ritirando gli asciugacapelli dal palazzetto - spiegano i responsabili smentendo l'ipotesi del furto -. Voleva consegnarlo al suo capo. Il mattino dopo: è in perfetta buonafede". Ma qualcos'altro non torna. "L'addetto non si è reso conto del valore dell'orologio. Che sulla cassa ha scritto Bovet Pininfarina: lo ha scambiato per un gadget". Alle 23.42, il capo dell'addetto rassicura un dirigente Atp: mandandogli un messaggio: "Trovato l'orologio. Sentiamoci domani". Il dirigente però non lo vede e nessuno avvisa Medvedev, che nel frattempo aveva già formalizzato la denuncia di furto.

Il giorno dopo, altro mistero: Medvedev è già ripartito per Montecarlo, il responsabile consegna l'orologio al dirigente, che stava ripartendo all'aeroporto con la sua famiglia.

Con grande nonchalance, il dirigente anziché partire per Montecarlo e riconsegnare l'orologio a Medvedev se lo mette al polso:"Pensava di riconsegnarlo lui stesso al tennista - conclude la Stampa -,tra poche settimane, alla finale di coppa Davis, a Madrid". Ma viene fermato mentre sta per imbarcarsi in aereo: convocato in questura. La polizia ritira l'orologio, adesso sarà la questura a restituirlo al campione russo.

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