Milano Giusto 31 anni fa arrivò, con l'annuncio di Cesare Cadeo, la notizia del Milan passato dalla fallimentare gestione di Giussy Farina alle solide e capaci mani di Silvio Berlusconi. 31 anni e 29 trofei dopo, è giunta l'ora del ricambio storico che sta avvenendo scandito da una striscia di eventi. Eccoli: l'assenza di Silvio Berlusconi da San Siro, il recente silenzio triste di Adriano Galliani, la dedica di Montella «al presidente che ha cambiato il calcio» dopo il 2 a 1 sulla Fiorentina, l'intervista resa da Roberto Maroni, governatore della Lombardia («tra pochi giorni e con molte lacrime dovrebbe finire un'epoca gloriosa per il Milan, i suoi tifosi e Silvio Berlusconi»). Intendiamoci, del closing previsto per il 3 marzo non ci sono ancora conferme ufficiali pur se le fonti italo-cinesi fanno sapere che avrebbero accorciato di un passaggio l'iter previsto (versamento della cifra da Hong Kong a Milano senza passare da Lussemburgo), per rispettare l'appuntamento. La maggiore curiosità da soddisfare nei prossimi giorni è legata alla composizione del prossimo cda (che avrà una componente cinese e una italiana fatta di milanisti doc) e in particolare alla decisione di Silvio Berlusconi se accettare o meno la carica di presidente onorario. L'ex premier vorrebbe fosse impreziosita da qualche facoltà (incidere su mercato e tattica) ma sia alcuni stretti familiari che storici collaboratori gli hanno suggerito di completare lo strappo uscendo dalla vita del club.
Eppure il prossimo Milan è già tra di noi anche se debutterà a San Siro sabato 4 marzo in Milan-Chievo. Ne è conferma indiretta il piano di comunicazione varato un mese prima per festeggiare il compleanno numero 18 di Gigio Donnarumma e che è stato accantonato per condivisa decisione dell'agente Raiola, del Milan attuale e dello stesso Fassone che sul rinnovo contrattuale del giovanissimo talento si giocherà gran parte del credito iniziale. In luogo di interviste con tv e carta stampata, ci sarà solo una piccola e riservata festicciola a Milanello subito dopo la cena promessa da Montella per lo spareggio vinto con i viola. Sarebbe bastata una sola parola fuori posto per scatenare il can can mediatico. Forse è meglio così anche per il ragazzo che pure è rimasto finora per niente turbato dalla propria esplosione. I cinesi, intesi come la coppia Fassone-Mirabelli, non hanno nemmeno fatto mistero dei progetti ambiziosi per il futuro mercato durante i loro ripetuti viaggi in giro per l'Europa.
A Monaco di Baviera, la scorsa settimana, ospiti di Bayern-Arsenal, discutendo in privato con Rummenigge, il prossimo ad rossonero, senza svelare la propria lista della spesa, ha fatto capire di avere già avviato trattative per rinforzi di grande prestigio.
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