Il mercato di Milano è già derby d'Asia

L'arrivo di Mr Bee stimola anche Thohir. L'Inter si butta su Cuadrado, feeling tra Milan e Dani Alves

Il mercato di Milano è già derby d'Asia

Milano - Se il Milan ha pronto il tesoretto da investire sul mercato, l'Inter non può certo stare a guardare. Così a Milano adesso può cominciare il derby anche sul mercato. Roberto Mancini, prima di partire per le vacanze, ha ricevuto garanzie dal suo presidente e presentato una lista di nomi eccellenti che ha subito, via via, una serie di brusche cancellazioni. Il no più inatteso e più bruciante è stato quello di Yaya Tourè, preceduto da un altro (scontato), Dybala, e adesso seguito da quello del Bayern per Benatia in cambio del quale la società avrebbe voluto restituire Shaqiri che non è stato promosso dal tecnico di Jesi. Questo è il segno che il ds Piero Ausilio sta volando molto alto alla ricerca di nomi e alternative che possano dare personalità oltre che talento ai nerazzurri. L'ultimo nome circolato sul conto del centrocampo neroazzurro è quello del belga naturalizzato Nainggolan in comproprietà tra Cagliari e Roma. Qui l'inserimento interista è ancora più complicato perché si tratterebbe di alzare l'asticella della valutazione. Il ritorno ad Appiano Gentile di Thiago Motta da Parigi è l'altra carta a disposizione mentre da qualche giorno ha preso quota la candidatura del colombiano Cuadrado, passato a gennaio dalla Fiorentina al Chelsea senza riuscire a stregare né il pubblico di Stanford Bridge né Mourinho, ispiratore dell'acquisto. In questo caso il prestito è un negoziato praticabile perché consentirebbe al Chelsea di recuperare, qualora l'Inter riuscisse a rilanciare il giocatore, la cifra spesa sei mesi fa.

Il Milan si prepara a risolvere in modo elegante il contratto con Pippo Inzaghi. Galliani è in attesa del rientro a Milano del procuratore Tinti per procedere alla risoluzione consensuale in modo da evitare la pratica antipatica dell'esonero che risulterebbe una macchia sul curriculum del tecnico. Subito dopo può essere annunciato l'arrivo a Milanello di Sinisa Mihajlovic e del suo staff, a proposito del quale c'è da registrare un divertente retroscena. Alcuni giornali hanno attribuito a mister Bee un giudizio negativo sul conto dell'allenatore appena messo sotto contratto da Silvio Berlusconi così da provocare un primo scossone all'intesa umana e contrattuale appena raggiunta sul conto del futuro del Milan. Per questo motivo il magnate thailandese ha avvertito il dovere ieri di dettare all'Ansa un comunicato secco di smentita con la postilla, non certo banale, che «le scelte di natura tecnica competono al presidente Berlusconi e ai suoi manager». Non solo ma nell'occasione Bee Taechaubol ha anche provveduto a fare chiarezza nell'ambito della comunicazione del suo gruppo. E a tal proposito ha spiegato in modo netto che Pablo Dana, un italiano con interessi a Dubai, un suo amico, presentato come protagonista della trattativa, «non mi rappresenta e non conosce i termini dell'accordo».

Di sicuro, sul tavolo di Galliani, unico rappresentante del Milan al lavoro sul fronte mercato, oltre al nome di Zlatan Ibrahimovic si è aggiunto ieri anche quello di Dani Alves, il laterale destro, più un'ala che un terzino vecchio stile, in uscita

dal Barcellona. Sabato notte, a Berlino, conquistata la Champions ha dettato un paio di frasi del seguente tenore: 1) «Ho ricevuto un'offerta dall'Italia e deciderò per il meglio»; 2) «L'interesse del Milan mi fa piacere».

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