Primo proverbio del mattino: mai fidarsi delle apparenze. E le apparenze accreditate dal calcio-mercato post Covid finora segnato solo dal gran numero di accreditati allenatori toscani a spasso (in rigoroso ordine alfabetico Allegri, Sarri, Spalletti) raccontavano delle golose aspettative per la Juventus di Exor e l'Inter di Suning e di un modesto futuro per il Milan di Elliott. Poi sono arrivati, in sequenza, il summit di villa Bellini con Zhang jr. e Antonio Conte aggiunta alla notizia della rinuncia della tv di Nanchino alla Premier league, la pubblicazione del bilancio non certo esaltante di Exor e la notizia del blitz rossonero a Brescia per strappare Tonali agli interisti, ed ecco che lo scenario, agli occhi di analisti e tifosi, si è completamente ribaltato. Per ora, naturalmente. Già perché il secondo proverbio del pomeriggio è il seguente: la processione (qui intesa come fine della finestra di mercato, appuntamento il 5 ottobre) si giudica quando si ritira. E da qui alle prossime settimane, di sicuro, cambieranno molti dati tecnici e anche molti scenari perché altrettanti nodi devono essere sciolti.
Nel frattempo, dall'estrema punta di Puglia, i messaggi in codice lanciati da Antonio Conte riferiscono di una paziente attesa dopo le promesse che gli sono state fatte. Kumbulla e Tonali erano due trattative pianificate e poi finite nel congelatore perché è passata la nuova direttiva: prima si vende, si raccolgono fondi e poi si può procedere agli acquisti. Perciò non c'è alcun segreto da violare se si ripete che, per esempio, oltre all'arrivo scontato di Darmian (affare da 2,5 milioni), Appiano Gentile è pronto a spalancare i suoi cancelli prima a Vidal e poi a Kantè puntando sulle cessioni contemporanee di Perisic e Skriniar. Così a Torino dove Pirlo ha avuto il merito della chiarezza (con Higuain) e della trasparenza (con la platea dei tifosi) in attesa che si liberi Suarez dal Barcellona e che si puntelli il fragile centrocampo, il tallone d'Achille della Juve di Sarri. La tribù milanista invece risulta in uno stato di grande eccitazione non tanto per la firma costosa di Ibra ma perché con Tonali sono arrivati Brahim Diaz (può giocare in tutti e tre i ruoli dietro la punta la garanzia di Maldini) e, a giorni, Bakayoko. Come suggestione finale, da accostare al Milan, in un gemellaggio inevitabile, c'è da segnalare l'attivismo del Monza di Silvio Berlusconi (auguri sinceri) e Adriano Galliani che stasera metterà piede a San Siro per un primo collaudo nell'amichevole con i resti del gruppo di Pioli (diretta Italia 1, ore 20.45).
A Monza, oltre alla collezione di sponsor (lo stadio Brianteo è stato abbinato a U-power), c'è un promettente potenziamento tecnico della rosa che metterà Brocchi, il tecnico, nelle condizioni di dover vincere il campionato e centrare così la storica promozione in serie A.Poi riprenderà a rotolare il pallone sull'erba e allora comincerà un'altra stagione: quella dei verdetti inappellabili e dei riscontri tecnici.
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