A 100 giorni dal via trema l'Europeo di calcio. E il Cio soccorre i Giochi

A 100 giorni dal via trema l'Europeo di calcio. E il Cio soccorre i Giochi

Doveva essere l'anno dei grandi eventi, spalmati in due dei tre mesi estivi: il primo (e probabilmente) ultimo Europeo di calcio itinerante in 12 paesi e le Olimpiadi tornate a Tokyo dopo 56 anni. Ma è anche l'anno del Coronavirus e nonostante le rassicurazioni di rito, la preoccupazione nelle stanze di Uefa e Cio cresce e sta portando ad alcune riflessioni.

Difficile ora raccontare di una situazione sotto controllo, nessuno al momento può sapere cosa accadrà da qui al 12 giugno, calcio d'inizio di Euro 2020 all'Olimpico di Roma - città attualmente più al riparo di altre dal contagio - con Italia-Turchia. Un confronto tra la Nazionale di Mancini e quella di un Paese che ha già chiuso i voli con l'Italia e ha negato alla Virtus Bologna di basket di andare a giocare la gara di Eurocup. Il countdown recita meno cento giorni e se la macchina organizzativa va avanti senza intoppi, c'è già chi a Nyon studia un piano B. Il massimo ente calcistico europeo è in contatto con i principali ministri del Vecchio Continente e la situazione è monitorata con grande attenzione, ma tutto dipenderà da come l'epidemia si svilupperà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

Il totale di biglietti richiesti è di 28 milioni a fronte dei 2,5 disponibili. E proprio la mole di persone pronta a spostarsi per le 52 gare dell'Europeo preoccupa non poco. L'ipotesi cancellazione sembra esclusa, quella di gare a porte chiuse è tenuta solo prudenzialmente in considerazione (i diritti tv sarebbero salvi, ma sarebbe un disastro serio per il rimborso dei biglietti), quella del rinvio magari a settembre (e conseguente slittamento dei tornei nazionali) resta così la principale alternativa - comunque con una perdita prevista di oltre 2,5 miliardi di euro, giro di affari dell'evento -. Un'altra possibilità, ancora remota, è spostare tutto al 2021, anno dispari e senza grandi manifestazioni internazionali. In tutto ciò la nostra Nazionale, che a detta di Mancini «ha talenti, bel gioco e ha l'obiettivo di vincere per regalare un momento di gioia agli italiani», rischia di arrivare al debutto con l'ultima partita giocata a novembre, visto che le amichevoli di fine marzo in Inghilterra e Germania sono sempre a rischio (ma c'è l'ipotesi di gare a porte chiuse se tutto precipiterà).

Di giorni alla cerimonia di apertura di Tokyo 2020 ne mancano invece 150. Anche se il 26 marzo partirà il viaggio della fiaccola olimpica in giro per il Giappone e gli organizzatori stanno già approntando contromisure urgenti per il passaggio della torcia, dai controlli sanitari a tedofori e personale alla distribuzione di disinfettanti per corridori e spettatori dell'evento. Ieri il presidente del Cio Bach è intervenuto a sorpresa ed è stato perentorio: «Le parole cancellare o rimandare le Olimpiadi non sono state nemmeno menzionate.

La posizione del Cio è proseguire a lavorare in funzione dei Giochi e partire nella data stabilita del 24 luglio». Secondo i termini dell'accordo fra Giappone e Cio, le Olimpiadi devono tenersi entro il 2020, senza specificare quando. La decisione finale arriverà a giugno, di piani B per ora non c'è traccia. Si navigherà a vista.

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