Differenza... reti

Meritato il divario di gol con la Norvegia. Esposito segna, si fa conoscere da Haaland che però con una doppietta ribalta la sfida. L'Ital-Inter di Gattuso ai playoff tra i fischi. Il ct: "Ci scusiamo"

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La Norvegia torna al Mondiale dopo 28 anni, noi faremo gli spareggi per la terza volta consecutiva. Questo meritiamo, nulla di più. Speriamo vada meglio delle altre due, ma guai a illudersi. Tutto dipenderà da chi affronteremo, poi radio propaganda è libera di raccontare ciò che vuole da adesso a marzo, ma dopo averci battuto a Oslo per 3-0, a San Siro Haaland ci umilia: 1-4 e azzurri sommersi da un mare di fischi. A lui e alla Norvegia basta un tempo di grande calcio, il secondo. Nel primo avevano passeggiato, concedendo a Pio Esposito il primo gol a San Siro e all'Italia l'illusione di essere dove invece non è ancora. Non è questione di ct, questo ormai dovrebbe essere chiaro a tutti, ma di calciatori. Giovedì conosceremo per sorteggio l'avversario certo per la semifinale e quelli possibili per l'auspicabile finale. Zero rimpianti: saremmo stati secondi anche col vecchio regolamento. E ringraziamo.

In partenza è Ital-Inter con 5 nerazzurri in campo e solo il romanista Mancini confermato rispetto alla brutta vittoria in Moldavia. L'effetto Inter si sente soprattutto a sinistra, dove oltre a Bastoni e Dimarco c'è anche Barella, spostato da quel lato per fare spazio a Frattesi. Già, Frattesi: chissà cosa vedono in lui i ct azzurri, da Spalletti a Gattuso, forse qualcosa che sfugge a chi lo allena tutti i giorni e non lo fa giocare. L'Ital-Inter, che nel tempo attacca e regge e illude, frena anzi frana nel secondo, quando s'accende Nusa e Haaland decide che con Mancini aveva litigato abbastanza, giusto fargli veder anche un po' di calcio. Detto e fatto, 2 gol in 3 minuti (sono 16 nelle qualificazioni mondiali, 55 in 48 partite in nazionale, tutto mostruoso).

Da qui a marzo qualcosa può cambiare, ma le basi sono queste.

Tornerà disponibile Tonali, stavolta fuori per evitargli il rischio di una squalifica, poi ci sarà come sempre da fare la conta con gl'infortunati (qui Kean e Calafiori), nel gruppo entrerà sicuramente la rivelazione atalantina Ahanor (18 anni a febbraio, si spera subito dopo italiano anche nei documenti), vedremo il resto, ma l'unica vera speranza forse sta nel capire a quale grado di maturazione sarà arrivato in primavera il 20enne Pio Esposito, che 5 mesi fa giocava in Serie B (e già si capiva che non era per caso che faceva tanti gol), e in sequenza ha segnato al Mondiale per club, esordito in Serie A, segnato in Champions League e ha fatto 3 gol in 5 partite azzurre (1 sola dall'inizio). La parabola di un predestinato. Tutto può essere, ma pensarlo titolare negli spareggi è indispensabile per sperare nel sogno. In qualcosa occorre sperare, soprattutto dopo l'ennesima brutta figura.

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