Sono bastati 148 secondi per scrivere il copione del primo derby in A tra Napoli e Benevento. E per attestare come la squadra di Sarri in campionato sia un'altra cosa. Ormai il segnale arriva forte e chiaro: la truppa azzurra sembra aver indirizzato il mirino stagionale sullo scudetto, anche a scapito della prestigiosa vetrina continentale. Non a caso, il tecnico ha scelto i titolarissimi per cancellare la serata storta in Ucraina e allungare la striscia di vittorie in campionato (nove tra il 30 aprile scorso e ieri, un record nella storia del Napoli).
Gara senza storia, con tanto di goleada (un 6-0 al San Paolo non si vedeva dal 19 aprile 2016, avversario il Bologna, tripletta di Mertens e doppietta di Gabbiadini) e i «cugini» di Benevento, già penalizzati dalle numerose assenze e dall'infortunio di Antei in corso d'opera, nelle vesti di vittima sacrificale. Il belga ritorna cannibale con il suo quarto tris in serie A anche grazie a due rigori - non ha mollato nemmeno il secondo che Sarri avrebbe voluto far tirare ad Hamsik -. «Pensavo che Marek fosse a un gol dal record di Maradona, ma sbagliavo, così è stato giusto sfamare l'animale...», il colorito commento del tecnico sull'episodio. Chiaro l'intento di Sarri di recuperare lo slovacco nella macchina che in campionato gira alla grande: «Siccome considero Hamsik un fuoriclasse, ho la necessità di tutelarlo in un momento di piccola difficoltà per ritrovare velocemente il fuoriclasse...».
Nell'attesa, Insigne segna con una perla il suo primo gol stagionale, si conferma uomo assist (già quattro) e un giocatore prezioso anche nella fase di manovra con una straordinaria media di 89 tocchi a partita. Allan e Callejon completano il tabellino marcatori, che in casa Napoli sono già otto nei primi 360 minuti del campionato. Numeri impressionanti come il 64 per cento medio di possesso palla a gara, le 14 occasioni a partita e i 15 palloni già spediti nelle porte avversarie. In una volata di testa da anni non così avvincente (era dal campionato 1960/61 che tre squadre non erano a punteggio pieno dopo 4 turni), il Napoli è già davanti a Juve e Inter per la differenza reti.
La goleada del San Paolo attesta che quando la squadra di Sarri ritrova le sue caratteristiche, per gli avversari non c'è scampo. Decisivi in questo senso l'impiego a centrocampo di Allan e nel tridente d'attacco di Mertens, tenuto fuori contro lo Shakhtar in Champions. «A livello di realizzazione è uno degli attaccanti più forti del mondo e in Ucraina se la partita fosse stata in equilibrio il suo ingresso sarebbe stato determinante, come fu l'anno scorso a Lisbona contro il Benfica», sottolinea Sarri.
Che svicola sul turnover al contrario (in campionato i titolarissimi, in Europa le potenziali riserve): «Non penso che la serie A non sia allenante in ottica Champions...».Marco Baroni torna al San Paolo 27 anni dopo il gol scudetto e con il suo Benevento è ancora al palo. La sua panchina traballa, il campionato dei grandi per le «Streghe» è al momento un'asticella davvero alta.
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