Ha vinto la linea dura. Ha perso, in qualche modo, anche Dilma, la presidente del Brasile che non a caso ha rinunciato al discorso di apertura ufficiale dei Mondiali. Dopo una settimana di caos e minacce, nella notte della vigilia dell'inizio della Coppa i metroviarios di San Paolo, cioè i lavoratori della metropolitana, hanno annullato lo sciopero. Ieri il metro funzionava regolarmente. Così è svanito lo spettro del blocco totale della città nel giorno più importante.
La marcia indietro è arrivata dopo che i sindacati hanno capito che la prova di forza con il governatore dello Stato, Geraldo Alckmin, del Psdb, il principale partito di opposizione al Pt di Dilma, li avrebbe portati a perdere la partita. Dopo aver respinto sia la richiesta degli aumenti salariali del 12,2%, rispetto all'8,7%, sia quella del reintegro dei 42 lavoratori licenziati dopo gli scioperi degli scorsi giorni, Alckmin aveva fatto diffondere l'indiscrezione che, in caso di blocco del metro nella giornata di ieri, sarebbero partite 300 lettere, già scritte, di licenziamento per giusta causa, fondate su una sentenza giudiziaria emessa domenica scorsa che dava ragione allo Stato di San Paolo su tutta la linea. Il presidente, invece, avrebbe preferito una linea più morbida. Così non è stato.
La svolta potrebbe avere conseguenze importanti perché segna un solco.
«Metroviarios», vince la linea dura: o al lavoro o licenziatiAnnullato lo sciopero dei trasporti, San Paolo non si blocca
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