Mezzo sorriso Ferrari, Alonso simula un Gp

Mezzo sorriso Ferrari, Alonso simula un Gp

. «In dubio pro reo»: così recitano le tavole della legge. Ma che cosa accade se a non avere alcun dubbio della propria colpevolezza è proprio il reo in questione? Succede che il calcio somiglia allo sci e che tutto il mondo dello sport è paese. Omertoso e furbetto.
Del caso Buffon e della sua ardita parata di un gol oltre la linea si son scritti fiumi di inchiostro. Valeva uno scudetto, non poteva non essersi accorto. Per una volta lo sci ha fatto letteratura e quest’anno la coppa del mondo generale, complice la superiorità del "reo" in questione e gli acciacchi dei correi, pardon avversari, rischia di finire nelle mani di Marcel Hirscher, superbo interprete austriaco di gigante e slalom, ancorché col vizietto dell’inforcata. Chi si accorge si fermi, recita il galateo degli sci. Ma tagliato il traguardo, se la giuria convalida non restano che 15 minuti per far protesta e al massimo una multa di meno di mille euro. Roba che anche i cugini meno abbienti di Buffon si possono permettere se in palio c’è gloria più grande. Succede allora che Hirscher, travolto dallo scandalo inforcate a fine gennaio, ad opera di gole profonde del suo stesso Paese, è stato "scagionato" dalla Federsci con un processo farsa che nemmeno Socrate: invece della cicuta, canederli e schnapps, riedizione del sempreverde tarallucci e vino. Le sue azioni pericolose e ravvicinate al palo di Zagabria e Adelboen, due vittorie che valgono 200 punti, son state analizzate al rallentatore, convincendo qualcuno e insospettendo altri. Verdetto: tutto ok. Già, l’arbitro Tagliavento che ha dato ragione a Buffon, con quel cognome potrebbe fare una seconda carriera come guardia porte nello sci. Basta comportarsi uguale e vedere poco. Medesima è anche la reazione dei due interessati: il portierone ha fatto comprendere che avrebbe negato anche l’evidenza perché per la beatificazione e le autoaccuse c’è tempo; Hirscher ha parlato di trance, dicendo che quando scia è come "assente".
Potere della spiritualità a parte, qui il miracolo vero non si vede. Così mentre - ed è forse questa la cosa più grave - i compagni di Gigi e Marcel ammettono che si sarebbero comportati allo stesso modo, Hirscher, pur essendo un talento cristallino, potrebbe chiudere con 200 punti di troppo, quanto basta a sopraffare un manipolo di avversari che fra l’altro fanno i conti con gli acciacchi.
In primis Ivica Kostelic, costretto dal menisco a tre settimane di stop quando era ai vertici della classifica e pronto a rientrare - non si sa però con quali chance - settimana prossima.
Ha fatto un patto con il suo ginocchio anche Beat Feuz, primo ieri ex aequo e nuovo leader di classifica.

Lo svizzero però vive di fisioterapia e proverà a scendere in campo anche nelle discipline tecniche che meno digerisce pur di difendersi da Hirscher che a sua volta ha tentato il tutto per tutto cimentandosi in velocità la settimana scorsa. Risultato? Non ha inforcato nemmeno un punto. In dubio… pro reo.

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