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«Mi basta mezza giornata e a Monza vi faccio vedere io»

Non è la prima volta che Francorchamps determina veri ribaltoni tecnici: ricordo, ai tempi di Prost, i maggiori rebus in campo aerodinamico, con strani valori di efficienza, ovvero di rapporto tra deportanza e resistenza. Adesso ci si mettono le bizzarre gomme 2009, sia «soft» che «medium», sempre troppo insistenti sull'avantreno e fortemente influenzate dalle temperature d'esercizio. Quindi, con l'attuale prevalenza di tracciati medio-veloci, c'è molta impreparazione, specie da parte delle squadre fanatiche di effetto-suolo, che si salvano con il grande mestiere di Barrichello (leggero), ma che precipitano con il presuntuoso Button, o che si difendono con la superiore guida di Vettel, non con le risorse di Webber.
Grande guida, questo sì che fa le differenze sul nastro delle Ardenne. Come sia riuscito Fisichella a tornare in pole, può essere un mistero, se non si richiamano correttamente le doti del campione di lungo corso, specie nella scelta degli assetti e dei giusti carichi aerodinamici e statici. Un risultato, il suo, esaltante, che premia il consumato guidatore e il pilota leale e corretto. In un team in grandissime difficoltà economiche, era anche il più meritevole per una chiamata in Ferrari, dopo l'incidente di Massa.
Dal punto di vista della resa, tutto può ripetersi per Trulli, il quale già altre volte ha orientato i propri tecnici verso le soluzioni più ideali. Grande merito e ammirazione per campioni di questo calibro. Non altrettanto per un Raikkonen che ho già definito in disarmo (o svogliato) e che non può buscarsi, con tanto di Kers, lo 0,43% dal leader della Toyota in Q2 o lo 0,31% in Q3 dal più celebrato “Fisico” nazionale, con le sue...

stranezze indiane.

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