di Tony DamascelliC anta Napoli e poi la Juventus, il resto osserva. Si va di memoria maradoniana, a Marechiaro toccano l'impossibile ma il campionato toglie la maschera a Sarri che l'anno scorso navigava con il suo Empoli a 19 punti e oggi sta in testa con quel titolo che non significa nulla ma riempie la pancia e gli occhi dei tifosi. Il Napoli ha 8 punti in più del gennaio scorso, hanno aumentato il proprio punteggio l'Inter (+13), la Fiorentina (+8), il Milan(+3), lo stesso Empoli (+11), il Sassuolo (+6) che ha fatto fesso Mancini, ieri frignante con l'arbitro dopo aver osservato un minuto di silenzio una partita fa, ad Empoli, secondo repertorio del furbetto di giornata, ci cascano tutti e ci caschiamo noi della stampa, genuflessi di fronte a baggianate infantili. Si scrive e si dice che il campionato sia bello, gran lotta al vertice. In verità si gioca male, non sono le piccole ad essersi avvicinate alle grandi ma è il contrario, purtroppo. Se la Juve ha recuperato 13 punti figuratevi che cosa hanno fatto quello sopra di lei La Roma è in evidente involuzione, non per i 7 punti in meno, ma perché non c'è più relazione tra club e allenatore e tra allenatore e squadra, Garcia fa lo scrittore dopo cinque minuti e distribuisce pizzini (come Mancini), non so a che servano i suoi dieci, 10 ripeto, assistenti ma anche questo fa parte del circo. La Fiorentina, come il suo tifoso Renzi, promette ma al momento di concludere si defila.
Il Milan continua a pensare di essere più forte della realtà, cambiando l'ordine degli allenatori il prodotto non cambia, se il ritorno di Boateng scuote la squadra allora altre cose si comprendono ma Mihajlovic è roba molto più seria di Garcia. Si ricomincia pensando già a sabato 13 febbraio, giorno di Juventus-Napoli. Senza Maradona ma con Higuain e Dybala. E senza Benitez. Scusate se è molto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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