Il Milan aggancia la vetta col rebus Ibra

Condizione da ritrovare: contro il Bologna assist e gol ma con troppe pause

Il Milan aggancia la vetta col rebus Ibra

Tema del giorno dopo Bologna-Milan e dopo l'aggancio di ieri in vetta al Napoli fermato dalla Roma: ma Ibra in codeste condizioni è utile alla sua patria calcistica? Lo svolgimento comincia inevitabilmente dalla frase di Stefano Pioli arrivata nella notte: «Zlatan avrebbe giocato meno dei 90 minuti se non ci fosse stato quello sviluppo inatteso del risultato nella ripresa». Ecco dunque il piano svelato: per accompagnare Ibra al livello indispensabile per recitare degnamente il ruolo di protagonista nel calcio italiano di oggi, bisogna fargli salire tutti gli scalini, uno per volta, fino a raggiungere il tetto della migliore condizione fisica.

Sulla qualità tecnica non c'è alcuna complicazione: basta vedere come infila la spada del passaggio-assist per Leao dentro le costole difensive del Bologna e poi godere del suo tiro a giro nel finale, al minuto numero 91, con cui chiude nello scrigno del 4 a 2 la più tormentata delle 9 partite disputate dal Milan, per capire che sul talento siamo come quando aveva 30 anni, forse anche meglio. E allora torna il quesito di fondo: ma prima cosa ha combinato? Un assist d'accordo, poi quella deviazione in rete su calcio d'angolo che riapre i conti e poco altro, molte passeggiate perché la condizione, appunto, è ancora precaria. Così arriviamo al nodo della questione. Che è il seguente: perché Ibra salga gli scalini deve, con un dosaggio intelligente, mettere nei muscoli un bel po' di strada e anche di ritmo.

Martedì sera col Toro è improbabile che parta dall'inizio, forse è meglio iniziare con il francese e tenere Ibra per la seconda parte anche se tutti i precedenti in materia (quando cioè entra dalla panchina) non depongono a suo favore tranne che con la Lazio. Quindi il pallino torna nelle mani di Stefano Pioli che fin qui è riuscito a centellinare gli esponenti migliori della sua rosa senza con questo compromettere il risultato. Anche lo schieramento finale utilizzato a Bologna, con le due torri, è figlio del risultato e della doppia superiorità numerica (il 2 a 2). In quell'occasione Ibra, in modo sapiente, si è tirato fuori dall'area occupata principalmente dal francese che appena ha ricevuto un cross doc ha firmato l'unica vera grande opportunità del Milan in 11 contro 9 prima del cedimento finale del Bologna.

La conclusione può essere questa: nel prossimo ciclo di partite (domani il Toro, poi domenica la Roma fuori, quindi il 3 novembre il Porto a San Siro), Pioli può utilizzare

anche Rebic che nelle prossime ore dovrebbe risolvere la distorsione alla caviglia. L'unica notizia certa per martedì sera è la seguente: Kessiè e Theo Hernandez (negativo al tampone) sono arruolati per i primi della classe.

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