Milan all'assalto della Roma: spareggio Champions

Gattuso cavalca il momento positivo e l'effetto Piatek, Di Francesco si aggrappa a De Rossi

Milan all'assalto della Roma: spareggio Champions

Roma C'è una Roma piena di incertezze e paure che recupera il De Rossi uomo leader in campo, che molti sostenitori di fede giallorossa - nel dibattito aperto sui social - vorrebbero addirittura promuovere allenatore-giocatore. C'è un Milan «spendaccione» nel mercato di gennaio che vuole proseguire il periodo d'oro - oscurato solo dalla Supercoppa lasciata alla Juve -. Il primo spareggio per il quarto posto e l'Europa d'eccellenza va in scena all'Olimpico in un momento nel quale si sono capovolti i destini dei due tecnici Eusebio Di Francesco, ormai difeso solo dal ds Monchi (che a Trigoria ha richiamato i giocatori alle loro responsabilità) in una piazza che chiede a gran voce il suo esonero, e Rino Gattuso, sopravvissuto, con la grinta che lo contraddistingueva anche quando giocava, a una crisi tecnica e di risultati. «Ora cavalchiamo l'onda positiva, ma all'Olimpico sarà dura», così l'allenatore rossonero.

La Roma, «abiurando» il credo tattico del 4-3-3, ha iniziato una girandola di moduli e formazioni (29 diverse in altrettante gare stagionali) finendo per perdere identità; il Milan, dopo che il tecnico aveva ceduto alle pressioni di club e piazza per giocare con 2 attaccanti, ha fatto retromarcia recuperando sicurezze e il vestito adatto per rimettersi sul giusto percorso. Ecco che la squadra giallorossa, ferita e umiliata da quel 7-1 di coppa Italia a Firenze, si aggrappa alla scialuppa di salvataggio De Rossi: il capitano, che torna dopo tre mesi e quel lungo calvario legato all'infiammazione della cartilagine del ginocchio, deve tracciare la nuova rotta per non far disegnare scenari apocalittici pochi giorni prima dell'appuntamento di Champions contro il Porto. E la sfida all'amico Gattuso, con cui ha condiviso la vittoria del Mondiale 2006, è sicuramente la serata adatta per riprendersi la «sua» Roma. Anche se la condizione fisica non è al top, c'è un avversario di livello da affrontare e la mediana giallorossa è in emergenza per le squalifiche di Nzonzi e Cristante.

L'allenatore del Milan ha ricevuto dal mercato invernale ossigeno puro per la truppa (gli arrivi onerosi da 35 milioni l'uno di Paquetà e soprattutto di Piatek che ha apposto subito il suo sigillo contro il Napoli). Truppa che ha saputo proteggere come scudo nei momenti di difficoltà, rigenerando anche elementi che sembravano accantonati. Cosa che non è riuscita a Di Francesco, chiamato a far coesistere generazioni diverse di calciatori e che invece - come sottolineano i bene informati - ha un gruppo sempre più diviso al suo interno. «Siamo agonizzanti ma non per forza dobbiamo morire», così il tecnico romanista.

E nella corsa all'ambìto posto Champions, con una quota punti che si sta abbassando sempre più, conterà anche il duello tra attaccanti: il «Pistolero» Piatek ha il gol in canna, il collega Dzeko vive un periodo di involuzione realizzativa. Chi la spunterà?

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