Milan, Allegri dice basta ai ribaltoni

Obbligatorio il successo in Belgio per poi giocarsela con lo Zenit. Unica novità: Yepes al posto di Acerbi

Milan, Allegri dice basta ai ribaltoni

Il Milan non cambia più. Dopo l'effetto B («I consigli di Berlusconi sono sempre utili, parlare di calcio con lui è un piacere», sostiene Allegri) c'è adesso il fattore G, qui inteso come il suggerimento firmato da Rino Gattuso. Basta rispolverare una delle frasi pronunciate dal presidente Silvio Berlusconi nella visita di venerdì scorso a Milanello, per decifrarne il senso. Disse: bisogna «battezzare» una squadra tipo e procedere alle sostituzioni solo in caso di necessità. Se funziona il sistema originale, il 4-3-3 persino al cospetto del Napoli, beh allora è il caso di riflettere molto prima di procedere a clamorosi ribaltoni. Anche il provino di Boateng centravanti, segnalato nel test di lunedì mattina, fu soltanto un esperimento con cui arricchire il bagaglio tecnico del numero 10 scoperto in evidente ripresa, di auto-stima e anche di smalto. Bene: Allegri sembra intenzionato ad adottare il «sistema» Gattuso durante il volo a Bruxelles che può risultare snodo decisivo per la qualificazione in Champions league. I calcoli di Galliani, rimasto ieri a Milano per curare rapporti con sponsor e oggi a Bruxelles col volo di linea, sono elementari: basta acciuffare questa sera un risultato utile per poi regolare i conti con lo Zenit ai primi di dicembre a San Siro. Due sforzi e gli ottavi di finale, chimera solo un mese fa, possono diventare una promettente realtà.

Il Milan non cambia più per scelta e per fede. Senza lasciarsi condizionare dalle diffide (Montolivo e Mexes sono gli iscritti nella lista). Non solo perché a Napoli è arrivata l'ennesima rimonta ma anche perché il 2-2 è stato scandito da una eccellente fattura del gioco, così soddisfacente da suggerire appunto al tecnico Allegri di non modificare più il sistema di gioco e i collegamenti tra reparti. Un solo arrivo appare indispensabile: nel cuore della difesa, può uscire Acerbi, giovane e immaturo a livello internazionale (suo l'errore pagato a carissimo prezzo a Malaga, eccessiva la libertà concessa a Insigne sul 2 a 0 napoletano), per far posto al più esperto della compagnia, Marione Yepes, non utilizzato a Napoli perché rientrato soltanto venerdì dalla trasferta negli Usa con la sua nazionale. Il secondo, in verità non scontato, è riferito a un eventuale rilancio di Pato in attacco. «Potrebbe essere la sua partita» la frase civetta del tecnico livornese. Il rigore sbagliato contro la Fiorentina e i fischi del pubblico lo hanno riportato ai margini del gruppo. A Napoli, le scelte di Allegri, prima Pazzini e poi addirittura il giovane Niang, han fatto capire che per Pato c'è una questione psicologica ma anche una fisica. Non è brillante ed entrare dalla panchina non è mai stata una sua specialità.

Il Milan non cambia più, col trio di centrocampo di Napoli (Ambrosini è rimasto a casa e forse salterà anche la Juve per uno dei suoi noti acciacchi) mentre l'Anderlcht è decisamente diverso dalla squadra timida e impacciata incrociata a San Siro ai primi di settembre. Allora venne fuori uno 0 a 0, rare le emozioni. Nel frattempo l'Anderlecht ne ha fatta di strada: la sua striscia positiva, cinque vittorie di fila, tra campionato e Champions, può togliere il sonno all'attuale Milan.

Mbokani, l'attaccante più avanzato, viene considerato da Eric Gerets, ex capitano del Belgio che fu, passato dalle parti di Milanello ai tempi di Farina, il gioiellino del gruppo. Non è il caso di sottovalutare i belgi allora così come sembra indispensabile raccogliere qualche gol da esponenti diversi rispetto a El Shaarawy.

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