Il Milan all'ultimo assalto ritrova anche il gol di Bacca

Montella osa con le 4 punte e scongela il colombiano Gol all'88'. Era a secco da 3 mesi. Ma il centrocampo...

Franco Ordine

Milano Si è scongelato l'attacco del Milan, è tornato al gol, dopo una vita (per i suoi precedenti in carriera), Carlos Bacca e sono queste le uniche note liete capaci di riscaldare una serata sotto zero che ha riportato in quota Montella e i suoi giovanotti. È accaduto tutto a pochi minuti dai titoli di coda grazie alla tigna di Lapadula e alla mira recuperata del colombiano fermo al rigore contro il Sassuolo del 2 ottobre, oltre tre mesi di preoccupante digiuno. Il merito, nella fattispecie, è anche del tecnico Vincenzo Montella il quale incurante dei rischi da correre ha schierato alla fine un attacco a quattro punte, con i due centroavanti uno al fianco dell'altro più Suso e Niang sui fianchi per tentare di forzare il blocco sardo. Ha avuto coraggio ed è stato premiato dal risultato: mettere uno al fianco dell'altro i due attaccanti centrali è stata una geniale intuizione. Da una palletta innocua recuperata dal guerriero Lapadula, da terra, a centro area, e infilata in un corridoio stretto, è nato il sigillo decisivo di Bacca fino a quell'epilogo al di sotto di ogni indulgenza. «Non ho alcuna intenzione di lasciare il Milan a gennaio» l'assicurazione del colombiano.

Si è scongelato l'attacco del Milan, inceppatosi nei due precedenti appuntamenti di campionato (Roma e Atalanta). Ma intendiamoci: il tridente rossonero non ha mai incantato né costretto il Cagliari a una difesa eroica. Rare sono state infatti le occasioni propizie costruite dai milanisti, ancor più rari i tiri in porta al pari degli interventi di Rafael, il portiere sardo, a dispetto del governo costante del gioco e di un numero industriale di corner guadagnati senza profitto. Spiegazione probabile: Bonaventura poco brillante, Bacca ancora alla ricerca dello smalto migliore, Niang controfigura sbiadito del precedente Niang, Suso l'unico capace di firmare qualche giocata pericolosa.

Rastelli e il Cagliari, alla fine, hanno provato a rovesciare sulle spalle dell'arbitro Giacomelli la responsabilità della sconfitta maturata invece dentro il recinto regolamentare: in fuori gioco il gol tolto a Isla, buona invece la posizione di Bacca sull'1 a 0. La delusione del Cagliari si può capire. Ha retto il confronto col Milan senza mai correre grandi rischi, nel primo tempo semmai è rimasto rincantucciato nella propria metà-campo ma poi ha messo fuori il naso dalla garitta senza ottenere dagli arrivi di Borriello e Joao Pedro il contributo sperato. Paletta e Romagnoli hanno ridotto i loro rivali all'insussistenza. Tra i milanisti invece ha ripreso a brillare la stella di Locatelli, ieri ha festeggiato il compleanno numero 19 con una prova di grande geometria. Ma è impensabile che il Milan possa continuare con questo centro-campo per tutta la stagione. È vero, Bertolacci può farsi centrale all'occorrenza ma si tratta sempre di una pecetta. È vero Montolivo tra un paio di mesi può tornare dopo il noto intervento chirurgico al ginocchio. Le parole di Galliani ieri hanno chiuso il portone a un arrivo in quel settore. «Cerchiamo solo un esterno di attacco» la frase dell'ad rossonero appena rientrato dal Brasile. Non è un segreto l'obiettivo numero uno: si tratta di Deulofeu. «Aspettiamo una risposta dell'Everton» il dettaglio fornito dal collaboratore storico di Silvio Berlusconi.

Ma un solo acquisto non può certo puntellare la rosa che Montella ha reso competitiva e che dimostra grandi difficoltà al cospetto di rivali che si chiudono nella propria metà-campo chiudendo i varchi. In quel caso è indispensabile la giocata del fuoriclasse e di fuoriclasse dalle parti di Milanello non c'è una grande traccia.

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