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Al Milan anche lo scudetto del bilancio migliore

Da quando le cifre del calcio sono impazzite, primo club a vincere il titolo coi conti quasi in ordine e poco debito

Al Milan anche lo scudetto del bilancio migliore

Al Milan va anche lo scudetto del bilancio. Anzi si puó dire che la società rossonera, da quando i costi societari calcistici sono esplosi, è la prima che arriva al titolo italiano con i conti (quasi) a posto. Vincendo così anche quest'ultimo derby contro un'Inter che, per aggiudicarsi lo scudetto di Antonio Conte del 2021, ha dovuto chiudere il peggior bilancio della storia della serie A, con un rosso di 245 milioni. E pure la sfida con la Juventus, costretta ad aumentare il capitale (400 milioni) dopo aver chiuso con perdite per 210 il bilancio 2021. Ebbene, licenziato l'ultimo esercizio con uno sbilancio a due sole cifre (-96 milioni), il Milan campione d'Italia, nell'ultima semestrale (al 31 dicembre) ha fatto segnare addirittura un segno «più», per 3 milioni. Nel dettaglio, sulla base dei numeri disponibili e delle stime ufficiali (i bilanci di questa stagione si fanno il 30 giugno e saranno approvati a settembre) si sa che il Milan chiuderà la stagione con un rosso sensibilmente inferiore ai 96 milioni del 2021, ma soprattutto con debiti netti anche questi a due sole cifre e sostanzialmente riconducibili a debiti di funzionamento (factoring) e non finanziari. In altri termini la società controllata da Elliott, che ha investito capitali per 740 milioni, si regge ormai sulle sue gambe, libera da bond e interessi passivi.

Ben diversa la situazione in casa Inter: il bilancio 2022 è atteso - dopo quanto dichiarato dallo stesso management nerazzurro in occasione della chiusura semestrale - in forte recupero, con perdite di circa 100 milioni, ridotte grazie alle plusvalenze del mercato post-Conte; ma a pesare sulla società è il debito, sotto forma di un bond emesso a fine gennaio, di 415 milioni, che costa il 6,25% di interesse contro il 4,8% pagato in precedenza. Un'esposizione che da sola grava sui conti per 26 milioni di oneri finanziari annui (uno stipendio «alla Ronaldo» per intenderci). A questo, tra l'altro, si aggiunge il caso del debito della controllante: il fondo Oaktree (che è anche tra i sottoscrittori del bond) ha prestato 275 milioni alla holding lussemburghese della famiglia Zhang, Grand Tower, che controlla l'Inter, ricevendo a garanzia le quote della società stessa. Il tutto a fronte di un «finanziamento pik» assai oneroso: alla scadenza del 2024, se vuole tenere l'Inter Zhang dovrà restituire il prestito più interessi per circa 90 milioni.

Diverso ma profondo rosso anche il bilancio Juventino: 119 milioni di perdite nella semestrale, con previsione di chiudere il 2021-22 intorno ai -150. La differenza, però sta tutta nella capacità della famiglia Agnelli di sostenere sempre il deficit tra costi e ricavi. Con 700 milioni di aumenti di capitale tra 2019 e '21, Exor (che ha il 78% della Juve) ha ripianato perdite e debiti. La società però continua a bruciare cassa: dei 390 milioni di debiti che la Juve aveva al 30 giugno scorso, dopo l'aumento di 400, nella semestrale ne sono rimasti 78: segno che ne sono stati consumati altri 88, in gran parte per il monte ingaggi più alto della Serie A: 172 milioni. Anche in questo caso lo scudetto va al Milan, che sta dentro ai 100 milioni. Meno dell'Inter, a quota 130, e pure del Napoli, con 110 milioni.

Ecco perché il fondo Usa Redbird è pronto a entrare, valutando il Milan 1,3 miliardi, restando però al fianco di Elliott: l'hedge fund guidato dai Singer non venderà tutte le quote. E a questo punto, con il campionato finito e vinto, la chiusura dell'operazione è attesa in tempi brevi.

Di certo entro la chiusura del 30 giugno del bilancio e della stagione.

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