Il quesito è semplice semplice: di quale Milan possiamo fidarci? Di quello che fa il torello per i primi 70 minuti o quello che invece apparecchia una striscia di occasioni da gol negli ultimi venti grazie agli arrivi di Paquetà e Piatek e agli affanni del Brescia? Lo scopriremo solo resistendo alla sosta delle nazionali nella speranza che Marco Giampaolo abbia trovato la via maestra. Qualche rilievo sul conto di Paquetà («faccia meno il brasiliano») ci sta tutto ed è un bene che il tecnico glielo ricordi dopo aver chiesto per giorni maggiore disciplina. Ecco allora uno dei nodi di questo nuovo Milan tutto da decifrare: non è abituato a un calcio fatto di schemi, movimenti mandati a memoria e intese da perfezionare. Dopo aver risposto al quesito iniziale si può passare al nodo dell'attacco. Avvicinare Calhanoglu alla porta, come col Brescia (gol sul secondo palo, di testa che non è proprio la sua specialità), può essere utile per scoprire il talento balistico del turco ma è davanti che bisogna decidere su chi puntare. In attesa che maturi il talento di Leao, la scelta a sorpresa di Andrè Silva è stata stroncata dal pubblico che ha accolto con fischi la sua sostituzione e con applausi la fiducia accordata al polacco.
Il rapporto col gol oltre che col pubblico di San Siro - del portoghese era molto tormentato. Adesso dalla Bundesliga è in arrivo un altro croato, Ante Rebic, classe 1993, non proprio un giovanissimo, segnalato probabilmente da Boban, in viaggio ieri da Francoforte a Milano, reduce da un bel mondiale ma con un curriculum, specie nelle sue presenze italiane (Fiorentina e Verona), men che modesto mentre Andrè Silva farà il percorso inverso in direzione Germania. E si segue anche il brasiliano Taison. Serve a cancellare dalle cronache di calciomercato Correa: neppure lui avrebbe risolto molto.
Ultima annotazione: continua a far discutere la comunicazione di Giampaolo dopo la partita. Forse è il caso di abituarsi al suo linguaggio e alle sue analisi, incastrate una dentro l'altra, che non risultano particolarmente efficaci. Dobbiamo noi tutti imparare a conoscerlo e a tradurlo meglio.
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