Calcio

Milan, carica Champions e la ricetta di Pioli per riaccendere Leao

Il tecnico: "Bisogna servirlo meglio e non ha più compiti tattici. Ora è libero di spaziare"

Milan, carica Champions e la ricetta di Pioli per riaccendere Leao

Forse è merito esclusivo del gioiello balistico di Kvaradona all'Atalanta, di sicuro ci sono anche i ritardi traditi dal portoghese nel tabellino delle ultime sfide (nel 2023 i suoi due gol sono fermi ai sigilli di Salerno e Lecce), ma quello che si legge nel mondo Milan è un processo a porte spalancate nei confronti di Leao celebrato come al solito sui media oltre che sui social. Un referendum promosso di recente e riferito alla richiesta economica del suo manager (7 milioni di euro netti, ndr) ha avuto un esito inatteso: oltre il 70% ha sostenuto che non merita quello stipendio. Per fortuna di Leao qualche suo sostenitore dalla memoria di ferro ha pubblicato, sempre sui social, il filmatino del suo primo gol in rossonero (stagione Giampaolo) alla Fiorentina che ha le caratteristiche del magnifico punto firmato dal georgiano del Napoli.

Di qui la necessità ieri di ascoltare la difesa, convinta viene da aggiungere, di Stefano Pioli che ha rivolto qualche critica alla squadra, riferita in particolare ad alcuni mancati lanci nella sfida di Champions a Londra. «Bisogna servirlo meglio», è la convinzione del tecnico rossonero che ricorda un'altra particolare condizione di Leo. «È libero nei movimenti», tradotto non ha compiti difensivi di recupero della posizione come ai tempi dell'altro sistema di gioco. A questo punto è venuto il momento, per Rafa, di uscire anche lui (oltre che CDK) dal lungo periodo di rendimento ridotto e puntare a ripercorrere la stessa cavalcata con cui una stagione fa portò il Milan a vincere lo scudetto. «In Champions abbiamo fatto molto meglio rispetto al precedente torneo, in campionato invece meno bene» è la riflessione a cuore aperto di Pioli che tiene conto anche dei numeri (meno 8 punti). Di qui l'esigenza di riprendere a tessere la tela in campionato dopo la batosta di Firenze senza illudersi che Ibra sia già pronto («non può partire dall'inizio») puntando a entrare nelle prime quattro, traguardo imprescindibile per il club oltre che per i tifosi. A proposito dei quali vale ripetere l'ultimo dato della prevendita per l Salernitana: 72 mila biglietti venduti, un altro pienone insomma.

La fedeltà del pubblico rossonero è un riconoscimento del lavoro fatto a Milanello nei giorni più complicati di gennaio e febbraio. «Abbiamo lavorato alla grande quando fuori c'erano i processi», ecco la prima risposta di Pioli riferita a quel clima ingeneroso di critiche feroci e spietate che avrebbero potuto destabilizzare Milanello se non fossero intervenuti gli anticorpi del club e del suo mondo. Identico è lo stato d'animo di Charles De Ketelaere candidato a una nuova prova d'appello contro la Salernitana per far rifiatare Diaz che a Londra è stato tra i più vivi sfiorando un secondo sigillo dopo il decisivo punto dell'andata. Disinnescata infine la mina vagante del gol di Daniel Maldini con cui lo Spezia, venerdì sera, ha battuto a sorpresa l'Inter.

«Non ho visto la partita ma solo dopo il gol di Maldini e non ho commenti da fare» la frase per sottrarsi a polemiche milanesi.

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