Il risveglio del Milan è di quelli da segnare in agenda. Due buone notizie, scandite in poche ore, non è condizione da tutti i giorni, specie negli ultimi tempi magri per il club rossonero. La prima buona novella è giunta dalla sfida con la Roma. A dispetto del risultato e della posizione in classifica (il Milan è scivolato al terzo posto ma a più 7 rispetto alla precedente stagione), il gruppo guidato da Vincenzo Montella è tornato dall'Olimpico scortato dalla consapevolezza di avere un futuro spalancato davanti. Specie se l'azionista attuale e il prossimo acquirente dovessero trovare un accordo di massima per cementare la cifra tecnica attuale attraverso le mosse del prossimo mercato. Non servono grandi cifre. Puntellare il gruppo attuale è operazione che può essere eseguita anche con qualche aggiustamento della rosa (via per esempio Vangioni e Luiz Adriano). Galliani e Fassone hanno fissato un appuntamento generico in tal senso ma han provato a far perdere le tracce smentendo l'appuntamento di questa mattina. Bertolacci recuperato, gioco imposto sulla Roma con personalità e senza due esponenti di primissimo piano a metà-campo (Bonaventura e Kucka), solidità dell'impianto difensivo (a parte la posizione errata di Donnarumma sul gol di Nainggolan), l'abilità di Lapadula sono le note liete da mettere nel conto. Il secondo consecutivo errore dal dischetto di Niang (dopo quelli in Francia, siamo a 7 complessivi) è invece la nota dolente che ha portato il francesino ad arrendersi all'evidenza. «Il prossimo lo tirerà Lapadula che se lo merita». Ecco: ottima idea. Niang non ha le caratteristiche né tecniche né psicologiche per fare il rigorista. Meglio che si dedichi a recuperare una migliore condizione fisica.
La seconda notizia positiva è giunta da Hong Kong, a metà mattina qualche ora dopo l'assemblea-lampo degli azionisti svoltasi a casa Milan durante la quale è stata comunicata la rinuncia a esaminare l'ordine del giorno previsto. Tutti a casa ad aspettare notizie da via Paleocopa. E infatti targati Credit Suisse, la banca incaricata di seguire in una seconda fase la quotazione in borsa del club, sono transitati sul conto Fininvest i (secondi) 100 milioni promessi e indispensabili per ottenere il sì alla proroga del 3 marzo che a questo punto diventa la prossima, ultima scadenza, per il closing. A questo punto per il saldo devono essere sbloccati i 320 milioni che chiuderanno il negoziato consentendo al fondo cinese di diventare nuovo proprietario del Milan (il debito di 220 con le banche nel frattempo è stato congelato). Secondo alcune ricostruzioni la seconda rata sarebbe arrivata grazie alle sottoscrizioni raccolte da Younghong Li e Haixia capital che sono poi gli esponenti noti del consorzio e fanno parte della famosa lista completata, secondo le informazioni mai smentite da Fininvest, da un paio di banche cinesi.
L'osservazione degli ambienti finanziari milanesi è la seguente: risulterebbe incredibile se dopo aver versato 200 dei 520 milioni necessari, l'acquirente non completasse l'acquisto. Il tempo per farlo c'è. Venuta meno la scadenza della seconda rata, i cinesi possono riprendere il lavoro per ottenere le autorizzazioni a fari spenti.
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