Milan cinese nel weekend: corsa contro il tempo

Il viaggio in Cina di Gangikoff ha dato l'accelerata decisiva per l'affare: esclusi ulteriori rinvii

Milan cinese nel weekend: corsa contro il tempo

È la settimana decisiva. È la settimana del preliminare da firmare per il successivo passaggio delle azioni del Milan dalla Fininvest della famiglia Berlusconi al fondo cinese guidato da Sonny Wu e Steven Zheng.

La firma è attesa tra venerdì e sabato: sono esclusi ulteriori rinvii. E il merito è tutto del viaggio in Cina di Nicolas Gangikoff rientrato ieri a Milano ed effettuato per bruciare le tappe delle ultime intese. Invece di ricorrere, tra fusi orari e mail, alla comunicazione fin qui utilizzata, il viaggio in Cina è servito per discutere direttamente con gli esponenti del fondo e concordare la posizione in materia di passaggio immediato del 100% delle azioni rossonere. Tutto il dossier, preparato nelle passate settimane dalle squadre di professionisti, e riferito prima al 70% e poi all'80%, è finito infatti nel cestino. L'intera bozza del preliminare è stata riscritta con cifre, pagamenti, scadenze senza più il capitolo riferito alla governance mista da nominare nel periodo che sarebbe intercorso tra l'acquisizione della prima e la seconda tranche.

Invariate invece le dimensioni dell'affare: valutazione complessiva del club ferma a 750 milioni, debiti (dell'ammontare di 240 milioni) compresi. Confermata anche la cauzione di 100 milioni da versare in due rate (prima 15 milioni poi la differenza di 85 milioni) in un deposito vincolato dai cinesi e che sarà ritirata da Fininvest come cauzione solo nel caso di mancata chiusura dell'affare per colpa del fondo. A questo, da oggi in avanti, ci sarà una lotta contro il tempo per completare la documentazione. L'arrivo a Milano dell'advisor Sal Galatioto è l'ulteriore conferma che siamo sotto lo striscione dell'ultimo chilometro. Altre difficoltà spunteranno all'orizzonte rossonero quando il preliminare sarà sottoscritto dalle parti. Perché il cloosing è previsto per fine settembre o metà ottobre, il chè significa oltre abbondantemente la chiusura del calcio-mercato. Perciò la prima tessera del prossimo puzzle milanista sarà la seguente: col mercato di gennaio 2017 vedremo in sella e operativi a pieno titolo la nuova proprietà. Nel frattempo Adriano Galliani, d'intesa con Gangikoff prossimo ad societario, continuerà a lavorare per esaudire le richieste di Montella. Che sono quelle note e che prevedono acquisti di qualità in tutti e tre i reparti: uno in difesa (Musacchio), uno a centrocampo (Zielinski) e uno in attacco appena sarà sciolto il nodo Bacca. Il no del colombiano al West Ham ha di fatto bloccato l'operatività di Galliani.

Se dovesse saltare Icardi, la destinazione Napoli sarebbe gradita al colombiano ma De Laurentiis dovrà modificare l'offerta fatta (20 milioni più El Kadduri) e già respinta al mittente dal club rossonero che aveva chiuso con gli inglesi la cessione a 30 milioni tondi tondi.

Pronto a partire è anche Jeremy Menez: il francese ha ricevuto una golosa offerta dai paesi arabi, arenatasi per un capriccio (offerta di due anni di contratto, il francese ne ha reclamati tre). In partenza anche Diego Lopez, il portiere richiesto da Chelsea e Roma.

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