Forte del primato non più virtuale, domani (o dopo un brevissimo rinvio nel caso mancasse all'appello qualche documento) è il giorno del preliminare per il prossimo Milan d'Arabia. Tradotto vuol dire la prima firma concreta sulla trattativa imbastita da un mese circa tra Elliott, fondo anglo-americano azionista del club, e Investcorp, fondo del Bahrein destinato a diventare il prossimo proprietario. Per il famoso closing, il successivo e decisivo passaggio con il trasferimento delle azioni, bisognerà attendere ancora un mese: fine maggio è la scadenza che coincide con la conclusione del campionato non a caso. La cifra è stata già fissata: 1,1 miliardi di euro con l'aggiunta di una cifra (tra 50 e 60 milioni) riferita alle scadenze in agenda per il mese di giugno e che Elliott a quel tempo non è più in grado di fare. Non è prevista pertanto alcuna conferma, sia pure in forma di minoranza, della famiglia Singer nell'azionariato rossonero. Questo non significa che da fine maggio ci sarà una sorta di rivoluzione al Milan. La transizione sarà in sintonia tra l'attuale management e il nuovo fondo. Mentre rispunta Yonghong Li: per Il Sole 24 Ore l'ex proprietario avrebbe avviato una causa di risarcimento per circa 320 milioni di euro, ovvero la plusvalenza che otterrà Elliott.
Ivan Gazidis, l'attuale ad, ha il contratto in scadenza a novembre: entro quella data prenderà le decisioni nel caso venisse interpellato per una conferma. Caso diverso invece è quello riferito all'area tecnica dove le tre M (Maldini-Massara-Moncada), protagonisti di un eccellente lavoro, rappresenteranno da un lato la garanzia per il futuro e dall'altro il segnale, destinato ai tifosi, della continuità tecnica (nell'elenco ci sono anche Stefano Pioli e il suo staff) che è stata di recente elogiata dal presidente del Napoli ADL («vedo squadre più brillanti del Napoli, noi spendiamo 40 milioni in più di stipendi del Milan») sul verso finanziario e da Lotito su quello calcistico («mica è vietato spazzare via il pallone, avete visto il Milan?»).
La continuità aziendale è fondamentale perché - esaurito il derby infinito con l'Inter - ci sono già un paio di contratti da rinnovare: con Bennacer è quasi tutto definito, gli agenti di Leao hanno ricevuto una proposta allettante e attendono di capire quali saranno le linee guida della nuova proprietà. Di sicuro sarà riconfermato il modello di calcio sostenibile.
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