L'affare Romagnoli è una partita di poker che si gioca a carte scoperte, finalmente dopo i tanti, troppi «pissi pissi bau bau» dei giorni passati. Il giovanotto, per il tramite del suo agente, ha chiesto al Milan di rompere l'assedio silenzioso degli ultimi giorni e di «dimostrare» in modo pubblico la voglia di dirottarlo a Milanello evitandogli, tra l'altro, il viaggio in Australia che non deve certo esaltarlo. Dello stesso avviso Sinisa Mihajlovic interessato a ottenere subito il trasferimento del difensore di Anzio per portarlo in Cina e inserirlo velocemente nei nuovi schemi difensivi. Perciò ieri la trattativa ha subito un'improvvisa accelerazione. Galliani ha chiamato al telefono Sabatini ds romanista e confezionato l'ultima offerta (25 milioni, da definire le modalità di pagamento) per il giovanissimo difensore (classe '94, 21 anni non ancora compiuti) rientrato dal prestito alla Samp dopo una stagione, la prima, da titolare. La risposta della Roma è stata altrettanto inattesa e immediata: no. E qui la partita di poker è ripresa. Perché il Milan ha fatto sapere, attraverso il canale rossonero, del contatto avuto e dell'esito negativo rendendo pubblica la puntata della trattativa per due motivi: 1) per informare Romagnoli stesso che salendo fino a 25 milioni il Milan ha dimostrato in modo plastico la voglia di vestirlo di rossonero; 2) per fissare un paletto a memoria futura, oltre quella soglia di spesa non si andrà. Prendere o lasciare: ecco il bivio dinanzi al quale si ritroveranno i dirigenti della Roma nei prossimi giorni alle prese con l'affare Dzecko da strappare al Manchester City.
A questo punto Galliani può rimanere alla finestra in attesa di sviluppi. A Romagnoli non esistono credibili alternative: quelle circolate nelle ultime ore non sono praticabili (il difensore del Monaco Abdennour può arrivare solo se in possesso di passaporto comunitario) oppure non risultano gradite tecnicamente (Astori). Perciò la partita è tutta da giocare a meno di una complicazione, il recupero di Castan (reduce dall'intervento chirurgico alla testa): solo in questo caso la Roma dovrà rinunciare alla cessione vitale per il suo bilancio e il suo mercato. Dopo la mossa di Galliani, anche l'agente di Romagnoli può giocare un ruolo perché è scontata la richiesta di un colloquio con Sabatini per reclamare uno stipendio degno della super valutazione diventata pubblica (ora Romagnoli guadagna 400 mila euro). Insomma batterà cassa. Senza Romagnoli, il Milan rimarrà con l'attuale plotone di difensori centrali. A quel punto la cifra risparmiata potrà essere investita nel centrocampista (il belga Witsel dello Zenit) in vista di novità dal fronte Ibrahimovic, l'ossessione di questa estate milanista.
Già perché il popolo dei tifosi è convinto che ci sia un solo fuoriclasse in circolazione capace di far salire il Milan dal decimo posto dell'ultimo torneo alla zona Champions: non è il giovane Romagnoli, non è il talentuoso Witsel ma solo e soltanto il gigante svedese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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