Milan-Napoli, il "derby" del risparmio

Campagna acquisti senza sprechi ed entrambe in vetta alla classifica

Milan-Napoli, il "derby" del risparmio

Non è proprio come dire Milan-Napoli degli anni ruggenti, ma almeno ha il fascino discreto della nouvelle vague. Insomma non siamo al Milan degli olandesoni e nemmeno al Napoli di Maradona e Careca, che non solo facevano cartello ma salvavano la squadra da un gioco mediocre (come vedete a ciascuno il suo in fatto di gioco bello o brutto), però ci ritroviamo con due club che illuminano un percorso: qui si parla di prime della classifica appaiate a pari punti, di capacità tecnica nell'individuare giocatori giovani o di qualità (riferimento ai due che non ci saranno: Leao e Osimhen) ma pure di gestione economica. Partiamo dai fatti di campo. Il Napoli ha il miglior attacco della serie A ed è primo nel girone di Champions dopo aver atterrato Liverpool e Rangers. Il Milan, stranamente rispetto alla scorsa stagione, ha una difesa troppo sforacchiata (6 reti , la peggiore delle tre di testa) ma sta dietro al Napoli in fatto di gol segnati ed è ben posizionato in Champions. Dunque il campo parla in positivo, anche se le ultime sfide fra le due, a San Siro, sono state avare di gol.

Ma c'è un'altra sorta di avarizia che depone a favore di una strada che segna un percorso: quella dei conti economici. De Laurentiis da una parte e il gruppo Elliot dall'altra hanno cercato una strategia illuminata per abbassare rossi di bilancio inquietanti. Poi non stiamo a discutere quali siano le ragioni che spingono ADL o quelle che hanno limitato il lavoro di Maldini e gestione tecnica, la fin della storia( non ancora della favola) dice che questo è il miglior derby della morigeratezza calcistica, ad alto livello ovviamente. Parlare di morigeratezza calcistica in Italia è come dire che il mare è senza acqua, tesi non credibile, però i numeri confortano: De Laurentiis, dovendo ripianare un rosso di 58,9 milioni entro il 2026, ha giocato sulla strategia dei prestiti per portarsi a casa giocatori di valore come Simeone, Raspadori e Ndombele impegnando per l'anno in corso 21 milioni. Segue ridimensionamento del monte ingaggi per ingaggiare invece giocatori economicamente impegnativi come Kim, Oliveira, Kvaratskhelia. La strategia sta portando frutti. Il Milan è già più avanti nel programma e nel processo di riabilitazione economica, ma anche quest'anno ha dovuto guardare al milione più e milione meno. Ed, infatti, si rappresenta un risparmio di 22 milioni rispetto al 2021 tra stipendi lordi e quota ammortamento, gli ingaggi non superano i 4 milioni e il mercato ha portato costi per 48 milioni.

Si parla in numeri, poi conta il campo: se vinci uno scudetto, come i rossoneri, diventi un esempio. Se affondi vien detto: ecco il risultato dei risparmi. Per il momento Milan e Napoli stanno vincendo la partita. Sul campo meglio usare altri numeri: si chiamano gol.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica