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Il Milan non ha paura. E Pioli "schiera"... Draghi. "Con il coraggio si vince"

Il tecnico: "Secondi? Pressione normale. Quella sua frase garanzia di successo anche nel calcio"

Il Milan non ha paura. E Pioli "schiera"... Draghi. "Con il coraggio si vince"

Non è la prima volta che il Milan si ritrova dietro l'Inter, partita prima nel fine settimana. «Dobbiamo abituarci a questo tipo di pressione, è un privilegio vivere il clima» racconta Stefano Pioli che è un appassionato di ciclismo e si considera perciò a metà della salita «con le pendenze più complicate che devono ancora arrivare», qui intese come le prossime sfide con la concorrenza, Inter, Roma in sequenza e poi tutte le altre. Così il tecnico prepara il suo controsorpasso su Conte (Antonio) fissato per il pomeriggio a San Siro con il Crotone, regalando alla platea dei cronisti un riferimento a Draghi, qui inteso come Mario e al suo motto preferito («se perdi denaro puoi rifarti, se perdi l'onore puoi recuperarlo, se perdi il coraggio perdi tutto»). «Mi è piaciuto molto Draghi e a noi del Milan il coraggio non è mancato e non deve mai mancare perché così ci saranno più possibilità di successo» la spiegazione didascalica di una squadra che al record (strumentalizzato) dei rigori ricevuti può aggiungere quello dei pali centrati (15 complessivi) e un dato statistico relativo all'ultimo successo di Bologna («abbiamo avuto 10 occasioni da gol») che è una risposta, calcistica, alle tante osservazioni critiche di questi ultimi tempi e persino alle frasi di Mihajlovic di una settimana prima («con Ibra dalla nostra parte avremmo vinto 3 a 0»).

Non è nemmeno la prima volta che al culmine di una settimana scandita da qualche prezioso recupero, ci sia il solito sgambetto del caso. Ieri Bennacer, reduce già da una lunga sosta (oltre 50 giorni ai box) per infortunio muscolare, si è fermato ancora per una bronchite così rendendo incerta la sua partecipazione alla sfida di oggi. E poiché la scelta del tecnico è orientata su Meitè al fianco del connazionale Kessiè, allora la frase di Pioli dedicata a Tonali assume un doppio significato. «A Sandro ricordo quello che ripete Ibrahimovic: o mangi o vieni mangiato. Se non giocherà lui, giocherà qualche altro suo compagno perché qui conta il gruppo» è la sferzata che sa però di carezza considerato il clima affettuoso che circonda dall'inizio della stagione il bresciano, fin qui risparmiato anche dalla critica per via della sua gioventù e dalla ridotta esperienza alle spalle. Infine non è la prima volta che il Milan si ritrova a dover fare i conti con il diverso rendimento tra sfide domestiche e quelle in viaggio dove può contare su un trend fenomenale (9 successi e 1 pari). I precedenti appuntamenti (Atalanta in campionato e derby in coppa Italia) sono stati scanditi da altrettante sconfitte, con storie e risvolti diversi. «Il mio unico rimpianto è legato ai due pareggi con Verona e Parma» confessa Pioli senza rievocare i quattro pali centrati col Parma e il rigore sbagliato da Ibra contro Silvestri, portiere veronese.

Perciò l'arrivo del Crotone deve suggerirgli un richiamo alla prudenza e persino instillargli il dubbio se schierare subito Calha appena uscito dal covid con qualche acciacco oppure farlo partire dalla panchina.

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