Il Milan non vince più Lasagna e il turnover complicano la Champions

Rossoneri fischiati. In vantaggio con Piatek, sfiorano il 2-0 ma il bomber dei friulani li gela

Il Milan non vince più Lasagna e il turnover complicano la Champions

Milano Il Milan non sa più vincere. Nemmeno la pistola di Piatek scaccia i fantasmi dopo due ko di fila contro Inter e Sampdoria. Solo un pareggio contro l'Udinese che serve a poco se non a conservare per un'altra giornata il quarto posto in solitudine ma con il rischio di vedere piombarsi addosso Lazio, Atalanta e Roma alla vigilia della trasferta in casa della Juventus. Non solo due punti persi, tra i fischi di san Siro, ma anche due infortunati pesanti come Donnarumma e Paquetà, a questo punto in dubbio in vista della Signora. Gattuso le ha provate tutte, ma non ha ricavato molto anche dalla mini rivoluzione con un turnover quasi mai visto finora e il passaggio al trequartista. È un momento di difficoltà tecnica e fisica. L'involuzione può essere rischiosa a questo punto della stagione perché potrebbe compromettere la corsa Champions considerata di fondamentale importanza. E di certo non aiutano gli scricchiolii sul futuro, alimentati da Gattuso corso ai ripari troppo tardi.

Il Milan fiuta subito che tira una brutta aria anche contro l'Udinese. Non tanto perché l'Udinese crei problemi particolari, ma perché nel primo tempo Gattuso perde due giocatori per infortunio. Non due qualunque. Il primo è Donnarumma che alza bandiera bianca dopo cinque minuti. Un altro inizio da incubo per il portiere dopo la papera decisiva nella sconfitta in casa della Sampdoria. Ancora un retropassaggio è fatale a Gigio, che controlla male e poi nel tentativo di rinviare rimedia un problema muscolare, probabilmente nella testa c'erano le scorie dell'errore di Marassi. I piedi si confermano una lacuna da colmare il più in fretta possibile per Donnarumma sostituito da Reina. Non è finita perché al quarantesimo si ferma anche Paquetà, che in un contrasto rimedia una brutta botta alla caviglia destra. Il brasiliano aveva convinto da trequartista, suoi gli unici sussulti con un sinistro dalla distanza fuori di poco e un cioccolatino per la girata di Cutrone. Gattuso a quel punto sceglie Castillejo.

Alla fine l'unica nota lieta è la coppia Cutrone-Piatek: può funzionare. I due a turno si alternano nel lavoro sporco, un'intesa che va affinata ma che è stata esaltata dal gol del vantaggio rossonero: assist di Cutrone con un cross di rara precisione e Piatek segna al secondo tentativo dopo il miracolo di Musso. Fino a quel momento il cambiamento imposto da Gattuso tra modulo e turnover non aveva rubato l'occhio, anzi. Non tanto per il prevedibile contenimento dell'Udinese incapace di ripartire con la coppia Pussetto-Lasagna nonostante un De Paul che conferma tutta la sua qualità.

Il vantaggio ha dato al Milan l'illusione di essere in controllo della partita per metà ripresa, nonostante le contromosse di Tudor passato a quattro dietro e con un Okaka in più davanti. Ma al ventesimo si passa dal possibile raddoppio di Piatek al pareggio di Lasagna in pochi secondi. Il polacco su un calcio d'angolo è murato da Opoku, che innesca una micidiale ripartenza dell'Udinese che va in gol con tre passaggi: da Okaka a Fofana e appunto a Lasagna che fulmina Reina. Quarto gol (secondo ai rossoneri) a San Siro per l'attaccante dei friulani, che al Meazza si esalta sempre. Il Milan accusa il colpo, De Maio e ancora Lasagna sfiorano addirittura il sorpasso.

Poi è assalto rossonero confuso, con Biglia che non mette mai ordine e sbaglia tantissimo. Il muro dell'Udinese regge fino alla fine, anzi De Paul rischia la beffa. Sarebbe stato troppo per un Milan brutto ma anche sfortunato che si presenta con il fiatone alla volata Champions.

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