di Riccardo Signori
Nel paese degli azzeccagarbugli, una soluzione da azzeccagarbugli. Niente male quelli del Milan che hanno steso la rete e tirato a riva una buona pescata. Stavolta i giudici sono meno colpevoli della legge che hanno dovuto maneggiare. La legge è un festival di stupidaggine nella sua vena sanzionatoria, ma è la legge. Andrebbe rispettata. Il condizionale è d'obbligo in un Paese come l'Italia. Difficile aggirarla senza far danni al Milan e a tutto il nostro calcio. Questo andar a caccia di approfondimenti è lo scacciapensieri. Per assurdo, meglio che ci fosse di mezzo la società rossonera: potente, capace di trascinare una forte corrente d'opinione. Direte: dipende anche dai giornalisti. Appunto. Se fosse toccato a un piccolo club saremmo rimasti nel vago disinteresse, solo un po' di rumoreggiamento, e finiti nel tranello della follia ultrà. Con questa legge quasi impossibile non consegnarsi al potere ultrà: la peggiore delle indecenze. Ma l'italiano ha fantasia ed anche una bella dose di facce di bronzo ed ecco allora la trovata che farà storia: un processo iniziato con una norma, si concluderà con una norma diversa che permetterà a tutti di uscirne in punta di legge. E con la chiusura della curva milanista. Stavolta la pazienza del cinese vedrà sfilare sul fiume il cadavere di un fantasma che terrorizzava il nostro pallone: quello di tutti gli stadi chiusi per volere tifoso.
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