Sono in cinque, sarebbero sei ma la Juventus è sub iudice, per tre posti. All'improvviso lo sprint per le piazze della Champions league a disposizione, Napoli a parte naturalmente, è diventato il capitolo più attraente della stagione calcistica da qui fino alla prima domenica di giugno. Perché s'intreccia poi con la semifinale milanese della coppa dalle grandi orecchie: può diventare la spinta elettrica o il freno più mortificante. A pochi passi si ritrova anche la Lazio, risucchiata dalle due sconfitte consecutive. Sul trio Inter, Roma e Milan può irrompere l'Atalanta altro rivale temutissimo del trio salito a quota 57. Per questo motivo Pioli (nella foto) può considerare il pari dell'Olimpico una ciambella di salvataggio che l'ha salvato dal naufragio di una dolorosissima sconfitta. È vero: altri al suo posto avrebbero denunciato con maggiore enfasi gli scontri durissimi, quasi la caccia all'uomo indetta dalla Roma per fermare i rossoneri. L'arbitro Orsato, celebrato solo dove c'è traccia fastidiosa di convivenza editoriale col club giallorosso, è stato protagonista inerme di un paio di falli da rosso porpora. È vero: c'è qualche fischio recente (contro Empoli e a Bologna) che gli è andato di traverso ma è la contabilità del 2023 a denunciare il deficit più allarmante.
Dal giorno del viaggio comodo a Salerno (5 gennaio), il Milan ha collezionato 24 punti in 17 partite pari alla media di 1,41 punto a partita, insufficiente per reggere l'andatura della concorrenza. Non solo.
Da mercoledì prossimo (Cremonese) passando poi dalla sfida di sabato con la Lazio ha un bisogno disperato non solo di centrare due successi su due ma di ottenere il massimo dalla sua rosa perché si ritroverà all'immediata vigilia della prima semifinale contro l'Inter. E a quel punto o il contributo di CDK, Origi, Rebic, Messias salirà in modo significativo, oppure non sarà possibile reggere l'urto sui due fronti.
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