Milan, sfida capovolta: era in fuga ora insegue senza Ibra e 11 punti

Dal suo ritorno è il primo derby senza lo svedese. Giroud per Rebic. E Pioli pompiere

Milan, sfida capovolta: era in fuga ora insegue senza Ibra e 11 punti

In tre mesi si è capovolto il mondo del Milan. Tre mesi prima, il derby d'andata, si giocò con Pioli davanti a Simone Inzaghi di 7 punti. Finì in parità. Da quel giorno, in 11 partite, l'Inter ha recuperato 11 punti ai rossoneri che adesso si giocano il derby di ritorno in una posizione di classifica opposta, staccati di 4 punti che possono diventare 7. Col rischio di farsi risucchiare dalla concorrenza, in particolare dalla Juve tornata minacciosa con i rinforzi di Vlahovic e Zakaria («la Juve non è mai stata fuori dai giochi per lo scudetto» l'opinione del tecnico rossonero). Perciò Stefano Pioli, al contrario del suo rivale, non si nasconde dietro un dito. «Pesa tanto questo derby, un motivo in più per provare a vincerlo» è la sua tesi corredata dai numeri e complicata dalle ultime notizie provenienti dallo spogliatoio. Ibra (solita infiammazione al tendine d'Achille) e Rebic (trauma alla caviglia subito in allenamento durante la sosta) sono fuori, Tomori in panchina «ma con un minutaggio ridotto a tre settimane dall'intervento chirurgico». Che si sia clamorosamente capovolto il mondo di Stefano Pioli è documentato puntualmente anche dalle vicende del mercato: Simone Inzaghi ha ringraziato presidente e dirigenti per i rinforzi ricevuti, Stefano Pioli ha risposto ai mal di pancia dei tifosi smentendo il giudizio secondo cui «il Milan ne sarebbe uscito indebolito» ma rigirando la questione a consumo psicologico dei suoi. «I miei giocatori devono sentire la fiducia che traspare dalla scelta nostra, mia e della società, di non far arrivare nessuno. Chi crede nelle proprie qualità deve farsi spingere sia dal vento alle spalle che impegnarsi quando il vento soffia in faccia» è il suo predicozzo a uso interno. È una dimostrazione ulteriore della generosità del tecnico e della sintonia con il lavoro del club. Quanti altri con il solito elenco di infortunati, avrebbe approvato il mercato da zero acquisti?

È anche il primo derby, di quelli recenti, senza la presenza di Ibrahimovic. Lo perse al ritorno dello scorso anno (gestione Conte) ma Handanovic fece il fenomeno su un paio di colpi di testa dello svedese. «Siamo cresciuti grazie a Zlatan, ora dobbiamo dimostrare di andare avanti senza di lui» è l'appello all'orgoglio collettivo del gruppo che deve schierare Giroud in quel ruolo e perciò cambiare anche strategia nel servirlo. «Olivier è intelligente e calciatore completo» il giudizio riservato al francese prima del resoconto su Kessie tornato in ritardo dalla coppa d'Africa, ufficialmente per un disguido.

«L'ho trovato in una condizione ottima, mi aspetto tanto da lui» è la frase di Pioli sul caso della vigilia che sembra ormai superato anche perché nel frattempo per lui, il presidente, è alle viste l'utilizzo da trequartista e il duello con Brozovic, che viene considerato il perno del gioco dell'Inter.

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