«A.C. Milan comunica di aver ceduto al PSG Thiago Silva». Stop. Alle 18.45 di ieri il sito dei rossoneri ha salutato così il difensore brasiliano. Più caloroso l'abbraccio di Milan Channel: «Buona fortuna e grazie di tutto». L'agente di Thiago Silva aveva avvertito: «Quello del mio assistito e di Ibrahimovic sono due trattative separate», questo laconico comunicato l'ha confermato. Per lo svedese serve limare ancora qualche dettaglio ma entro domani sarà tutto definito.
Adesso comincia la caccia ai sostituti, preferibilmente pescando dal Sudamerica ma facendo attenzione: è rimasto un solo slot libero per un acquisto extracomunitario. Dov'eravamo rimasti? Sei mesi fa Pato rifiutava il Paris Saint Germain e Carlos Tevez (nella foto) rimaneva al Manchester City. Questa volta gli emiri non riceveranno rifiuti e potrebbe essere il momento giusto per riannodare il filo con l'attaccante argentino, mai del tutto dimenticato. Domani Adriano Galliani invierà un emissario a Manchester per affrontare di nuovo il discorso. Il problema è che le condizioni sono cambiate da gennaio, ai tempi Tevez era un indesiderato, aveva litigato con Mancini e il City, seppure a determinate cifre (come poi ha dimostrato), l'avrebbe ceduto volentieri. Oggi l'Apache si dice contento di restare, ha ricucito il rapporto con Mancini e non costa poi molto meno dei 25 milioni di euro richiesti la prima volta. Conditi da un ingaggio da almeno 6 milioni all'anno, come da accordo raggiunto a gennaio con Galliani. Un campione dalla testa calda ma che decide le partite, ciò che serve al Milan per sostituire Ibra. Sangue caliente e tanta forza, ciò che al momento manca ad Allegri nel reparto d'attacco.
Tevez è gradito all'allenatore livornese che però, se proprio dovesse pescare dal mazzo del Manchester City, preferirebbe tirare su la carta Edin Dzeko. I 193 centimetri del bosniaco ricordano molto Ibra, utile nel gioco aereo e complementare sia a Robinho (comunque in partenza) che a Cassano e Pato. A differenza di Tevez, poi, Dzeko è un giocatore sul quale Mancini non punta più, guadagna meno e trattarne la cessione sarebbe più facile.
Ma la traccia giusta per scovare il nuovo attaccante del Milan potrebbe portare ancora una volta in Sudamerica, più precisamente in Brasile, a Porto Alegre. I calciatori verdeoro da sempre sono un pallino di Galliani e Leandro Damiao non fa eccezione. Anche lui quasi 190 cm di stazza ma una confidenza col pallone maggiore rispetto a Dzeko, eredità dei trascorsi calcistici sulla sabbia. L'ostacolo, richiesta di 25 milioni dell'Internacional a parte, è rappresentato dalla tempistica di una trattativa che si protrarrebbe per le lunghe: Damiao è stato convocato per le Olimpiadi che iniziano il 27 luglio, giorno in cui il Milan partirà per la tournèe negli Usa dove si cercherà di avere la nuova rosa quasi al completo. Ripartire dopo due cessioni eccellenti necessita di tempo e Allegri non vuole perderne.
Più difficile sostituire Thiago Silva. Davide Astori, apprezzato dall'allenatore milanista che l'ha lanciato a Cagliari, ha appena rinnovato il contratto ed è stato tolto dal mercato da Cellino, restio a un'altra cessione dopo quella di Canini al Genoa. Angelo Ogbonna è stato blindato dal presidente del Torino Cairo ma i buoni rapporti tra le due società potrebbero sbloccare la trattativa in qualsiasi momento.
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