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Il Milan va di corsa e punta tutto sul tavolo della Signora

Un successo per chiudere la pratica del quarto posto e riscattare un campionato deludente

Il Milan va di corsa e punta tutto sul tavolo della Signora
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Milano. Pioli e il Milan vanno di corsa. «Per il nostro orgoglio e la nostra ambizione vogliamo chiudere subito la pratica per raggiungere il 4° posto o qualcosa di meglio» spiega didascalico Stefano Pioli per il quale non è ancora il tempo per far di conto, distribuire qualche voto e magari disegnare l'idea del futuro, costretta a passare attraverso il prossimo mercato visto il disastro di quello passato.

Andare di corsa vuol dire puntare la fiche del successo pieno sulla sfida di stasera a Torino per riscattare anche in parte il campionato deludente al contrario della resa avuta in Europa, senza fare astrusi calcoli sui punti indispensabili per centrare la zona Champions. E senza infine dimenticare l'effetto perverso della penalizzazione Juve sulla regolarità del campionato. Osserva Pioli sul punto: «Togliere e mettere punti durante il torneo non fa bene a nessuno». Sante parole.

Sul futuro suo e del Milan qualcosa già è possibile intuire però dietro minuscole porzioni di frasi. Per esempio a proposito del destino di Diaz. Anticipa Pioli: «Contro la Juve gioca tre-quartista Brahim». Che vuol dire tanto di questi tempi. E cioè vuol dire che per lo spagnolo è già deciso di trattare con il Real il suo riscatto avendo nel frattempo colto che l'elettroencefalogramma calcistico di CDK risulta molto piatto, come forse Maldini e Massara hanno raccontato al ct del Belgio Toscano, arrivato a Milanello in visita per sapere dei suoi tre nazionali (Origi e Saelemaekers gli altri due).

Per esempio a proposito della maturazione di Leao. Racconta Pioli: «Rafa ha in testa l'ossessione di diventare un numero uno». E oltre a capirlo di persona (all'uscita da Milanello, ieri, una coppia di tifosi gli hanno messo accanto sul finestrino della sua auto per la foto il loro bimbo neonato) è pronto a testimoniarlo col prossimo contratto da rendere pubblico a Champions conquistata. Ma Pioli e il Milan vanno anche a braccetto oltre che di corsa. Per la prima volta il tecnico "tiene a far sapere" che considera «condivisi sia i meriti che le responsabilità» e che «lavoriamo insieme per fare meglio». Tradotta, la frase sembra assumere un significato politico, una sorta di sostegno per l'area tecnica, Maldini e Massara, assediata da critiche feroci a causa del contributo scadente dell'ultimo mercato, nel quale l'azionista ha investito 50 milioni.

Prima di partire per Torino, in pillole Pioli esaudisce le ultime tre curiosità di giornata: 1) «spero che Ibra possa recuperare per la prossima settimana, non abbiamo ancora affrontato

il tema delle sue scelte future»; 2) «a Istanbul vinca il migliore»; 3) «siamo dispiaciuti per l'assenza a Torino della curva sud ma la loro presenza in soccorso della Romagna li rende unici e speciali e noi orgogliosi».

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