Roulette serale per Allegri: non sa se esce rosso o nero

Domani sera si saprà se il livornese resta. Berlusconi a sorpresa apre al compromesso: "Domenica insieme troveremo la soluzione migliore"

Roulette serale per Allegri: non sa se esce rosso o nero

Dietrofront. Nel piccolo mondo variopinto del Milan si passa dal pessimismo più cupo (cacciato Allegri, forse rischia anche Galliani), allo sfrenato ottimismo (si viaggia verso l'accordo su tutta la linea). Sono gli effetti (e le interpretazioni) successive alla cena di giovedì sera svoltasi in pieno centro a Milano tra Galliani e Allegri conclusa da un annuncio ufficiale: passare cioè da villa San Martino ad Arcore, quindi dal confronto con Silvio Berlusconi, prima di sciogliere il nodo della panchina rossonera. Chi la definisce “l'ultima cena” per accreditare la tesi di un divorzio soltanto rinviato ha ricevuto dal vice-Berlusconi, in partenza per Tiblisi sede della partita dell'addio di Kaladze, una bacchettata sulle dita. «Non sia blasfemo» la replica spedita al cronista.

Ad incoraggiare la marcia indietro innestata da siti e giornali in coro, l'intervento di primo mattino dello stesso presidente d'onore del Milan, Silvio Berlusconi, nel programma “La telefonata” di Maurizio Belpietro su Canale 5. Definita la materia dell'allenatore «una vexata quaestio», ecco la conferma solenne dell'incontro più volte rinviato con un paio di buoni propositi che si possono prestare a opposte interpretazioni. Qui Berlusconi ha scandito la sua previsione: «Credo che avremo un incontro con Galliani e Allegri entro la settimana, probabilmente entro domenica sera, e da lì uscirà la soluzione, che non è difficile da trovare, se tutti ci metteremo nella direzione di mettere una mano sulla coscienza e di scegliere il meglio per il nostro Milan». Prima chiave di lettura: accordo tutt'altro che complicato. Seconda: mettersi la mano sulla coscienza significa che le parti, Milan e Allegri dunque, devono rinunciare a qualcosa. Infine «pensare al bene del Milan» è l'assicurazione rivolta ai tifosi che sono in agitazione e riecheggia la stessa frase pronunciata qualche giorno prima dallo stesso Galliani durante una visita al Vismara. Di sicuro non c'è la volontà di troncare di netto il rapporto con Allegri sottoponendosi al rischio di doverne pagare lo stipendio per il prossimo anno: questo sì è un messaggio rivolto al suo collaboratore storico, oltre che amico personale da oltre 30 anni.

Domani sera infine bisognerà fare anche i conti con l'altolà decretato dal presidente dell'associazione allenatori Ulivieri nei confronti di Seedorf. «Non può allenare in A, può fare il secondo» è il suo pronunciamento dopo aver dato un'occhiata alle credenziali. Solo per Galliani quella difficoltà regolamentare non rappresenta una novità. Perché il dirigente ha già preparato un dossier e inviato alla segreteria del presidente tutta la documentazione.

Per far passare Seedorf, bisognerebbe attribuirgli il ruolo di allenatore-ombra, assumendo un secondo tecnico con patentino di prima categoria. Di fatto Clarence non potrebbe dirigere gli allenamenti, né presentarsi in conferenza-stampa, né alzarsi dalla panchina per dispensare consigli e suggerimenti. Alzi la mano chi crede a uno scenario del genere.

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