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A Milano e Torino ultimo test prima della sfida iridata «Farò dorso e staffetta I 200 stile? Chissà...»

Più che un anno sabbatico, l'inizio di una nuova era. Nel 2013 di Federica Pellegrini il nuoto era contemplato senza pretese dopo Londra 2012. Invece si sta rivelando un passaggio fondamentale. Dal ritorno sotto i muscoli di Philippe Lucas, il tecnico francese, alle prime proficue bracciate a dorso.
Lei continua a pensare che è una stagione «dedicata al divertimento, senza attese il che rende tutto più facile». Ma a meno di un mese dai Mondiali di Barcellona è ancora la punta della spedizione azzurra. E la due giorni sulla Milano-Torino della Nilox Swimming Cup 2013 diventa l'ultimo test prima del conto alla rovescia iridato. Due tappe per la Pellegrini, più ludica quella di ieri sera alla Aspria Harbour Club con i 100 dorso e l'australiana, gara a eliminazione a stile libero: «Mi voglio divertire – ha detto prima di tuffarsi -. Invece a Torino nei 200 dorso sarà un test molto importante». Nella città della moda Fede veste volentieri i panni della dorsista: «Allenarmi e nuotare il dorso mi piace». E si vede con quel 2'08” che per la facilità con cui è venuto lascia intravedere ampi margini di miglioramento: «C'è ancora tanto da lavorare anche se i tempi sono già venuti». E in pochi mesi d'allenamento, anche questo sintomatico di un ricambio generazionale che fatica ad innescarsi: «Non che la cosa mi dispiaccia… – scherza Federica -. La verità è che rispetto alle altre nazioni peschiamo da un bacino più ristretto e quindi tutto avviene molto più lentamente».
E così nell'anno in cui ha lasciato lo stile libero in un angolo è comunque l'unica azzurra ad avere staccato il pass mondiale. Ma la Pellegrini spazza subito via ogni illusione con due bracciate: «L'iscrizione è stata tenuta aperta dietro mia richiesta, anche perché comunque non avrei tolto spazio a nessuna compagna. Ma non si è mai parlato seriamente dei 200 sl. A Barcellona faccio solo dorso nella gara individuale e la staffetta». Però di mezzo c'è un allenatore come Lucas: «Mi sorprende sempre e potrebbe farlo anche questa volta chiedendomi di fare la gara. Sarebbe una follia, la vedo difficile». Comunque nulla è definitivo quando di mezzo c'è anche «una lunatica che cambia umore più volte al giorno e quindi anche i generi musicali che ascolto», rivela. Si dice che sognare non costa nulla: «Pensare alla vittoria nel dorso è difficile. Io sono una sognatrice, ma già centrare la finale sarebbe una grandissima cosa. La speranza è quella di migliorare il tempo degli Assoluti». Per il resto niente pronostici, anzi è solo l'orgoglio a farla sbilanciare: «I record sono fatti per essere battuti, ma il mio sui 200sl resisterà ancora. Più facile cada quello sui 400».
Barcellona comunque vada chiude un cerchio. Perché nel 2003 proprio nella città catalana Federica si affacciò per la prima volta sul palcoscenico internazionale esordendo ai mondiali: disputò la batteria della staffetta 4x100 sl. «Sono passati dieci anni, diciamo che sono cambiate un po' di cose». L'adolescente promettente ha lasciato spazio alla donna fuoriclasse che subito dopo i mondiali festeggerà il quarto di secolo «dalle parti di Jesolo, con gli amici e forse un invitato speciale». Non uno qualunque, ma Alex Del Piero con il quale nelle ultime settimane i cinguettii sono stati frequenti.
I venticinque anni il 5 agosto, il dorso, il 2013 non può essere un anno qualunque: «Con Lucas stiamo mettendo a punto il calendario».

L'Olimpiade di Rio è l'obiettivo: «Vogliamo continuare così portando avanti il dorso, spero di riuscire a portarlo in Brasile fra tre anni». Ovviamente insieme allo stile libero. E dopo Magnini senza gossip, per ora: «La mia vita è piena di nuoto». Alla faccia dell'anno sabbatico.

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