Milano, pentimento e pronto riscatto Ora sogna lo scudetto dopo una vita

Cera nelle orecchie, coda bassa. L'Emporio non sbaglia il colpo definitivo in questa serie contro Sassari, vince 95-76 sul campo dove non ha mai perso. Langford con 24 punti il moschettieri, Lawall con 17 la sorpresa, Gentile la certezza anche in regia: Milano in finale contro Siena. È la quinta per Giorgio Armani. Gli è andata sempre male, ma da domenica prossima al Forum è difficile che li lasci sfuggire questa opportunità raggiunta attraverso il reticolato che si era inventata da sola.
Quando la paura morde il pigiama, quando c'è bisogno di pentimento l'Emporio Armani diventa spesso lo squadrone che era stato pensato all'inizio. Sassari resta di sale, con i piedi di piombo, dominato a rimbalzo, stritolato in ogni punto del campo.
Milano senza il sofferente Hackett presenta la novità Deane che gioca qualche minuto a partita già confezionata nel secondo quarto. La Dinamo ha il fuoco dentro, ma si brucia da sola. Tutto funziona nei meccanismi della squadra di Banchi che reagisce sempre bene soprattutto se in giro si sente che la voce di Ettore Messina come sostituto non è più soltanto una bufala dei soliti siti che amano gonfiare certi palloncini. Vanno bene tutti, comincia Samuels a far diventare un ombra il solito Eze, poi anche il critcato Lawall ci mette energia. Milano domina i rimbalzi, soprattutto in attacco, differenza fra una squadra sfinita e uno squadrone bisognoso di assoluzioni con 12 palloni recuperati sotto il tabellone dei sardi che non tengono la superiorità atletica degli avversari (8 a 27 la differenza per cercare secondi tiri)con una difesa che si sfalda presto.
Progressione dolorosa per il pubblico che riempie il Pala Serradimigni. Al primo intervallo 16-24 con Samuels e Langford come moschettieri nel nome di Armani. Sacchetti prova a cercare facce da combattimento, ma nessuno gli risponde. Con Jarrels che muove di più la palla, quando entra Gentile per Sassari è tormento. In quel mare di talento Milano straripa, azzanna, divora tutto, rimbalzi e canestri andando al riposo lungo sul 33-54 che sembra già una sentenza anche se l'Emporio è squadra che cambia spesso umore e se non sente la paura esagera. Non succede perché Langford ha l'argento vivo addosso.

Con Lawal che arriva a 12 punti c'è la carrozza per la finale anche se al terzo intervallo Sassari asciuga un 53-72 che sa di verdetto. L'ultimo quarto è soltanto passerella, Sassari s'inchina e abbraccia i suoi campioni.

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