Milano salva la faccia, Siena rimanda la festa

Milano salva la faccia, Siena rimanda la festa

MilanoLa notte dei Maya ispira l'Emporio Armani che arriva finalmente al cuore di Siena, vince gara cinque (88-83) e allunga la storia di questa finale scudetto così come ci aspettavamo un po' tutti. La notte di Niccolo Melli che prima sveglia una squadra che sembrava paralizzata e poi, alla fine quando Omar Cook sbagliava il terzo tiro libero, ha messo l'artiglio per strappare la palla che valeva tutto e dava tutto: teneva in vita l'Olimpia, ridava orgoglio ai diecimila sulle tribune. La stranotte dell'abruzzese Stefano Mancinelli, la sera del riscatto per il Bourousis che in gara tre era uscito fra i fischi e ieri sera ha avuto l'alloro che spetta ai protagonisti veri. Difesa, cuore, coraggio in quasi tutti. Questa era la Milano che Armani sognava e che, finalmente ha visto con Bremer, Cook e Gentile pirati della notte. Siena si è incartata da sola. Ci si rivede domani.
Nella torre fumosa e maleodorante di Assago l'Armani si presenta come quei condannati che chiedono al boia senese di essere rapido nell'abbassare l'accetta. Un primo quarto con tutti gli incubi dell'ultimo miglio. I campioni usano la muleta con abilità e il toro Armani va a sbattere sulle balaustre. Sembra già verdetto scudetto dopo 10 minuti (12-24), ma dalla panchina milanese escono gli spontanei per le corride di strada. Nicolò Melli è il più deciso a non farsi incornare mentre dall'altra parte Stonerook comincia come aveva finito gara tre con 2 canestri dal mondo dei sogni.
Il secondo quarto vede Siena fare qualche peccato di gola e l'Olimpia fa saltare sulla sedia Armani e Galliani perché quando arriva al cuore della partita comincia a fare qualche canestro da lontano e quasi d'incanto chiude al 20’ sotto soltanto di 4 (33-37), scoprendo che gli imbattibili hanno perso 6 palloni. Melli con 11 punti è il mattatore da una parte, mentre Siena trova in Lavrinovic il medico per tenere a distanza gli sfidanti che, però, vanno al riposo convinti che la luna dei Maya possa finalmente aiutarli. Così è all'inizio del terzo tempo quando Milano ispirata dal genio e dalla sregolatezza di Mancinelli piazza un 11-0 che cambia il colore della notte. Siena rimedia con i tiri liberi, ma paga tanti debiti. La Milano più bella è quella che ritrova anche Bourousis, 8 punti, e il 60-54 all'ultimo intervallo è la squadra sognata. Il rasoio di McCalebb non basta a far sanguinare una difesa Armani che funziona molto meglio. Mancinelli e Bourousis hanno messo le mani nella pozione magica e Milano è ancora a +10 a 5'12" dalla fine. Ma l'incantesimo si rompe su due prodezze di Lavrinovic e un canestro mangiato dal greco per il meno 5, con Bo la scheggia che colpisce da 3 per il meno 2 a 3'27" dal gong. Hairston trova il cappello di Merlino, la squadra gli va dietro a Bourousis arriva a 19 punti.

Finale batticuore con polemiche su uno sfondamento di Gentile, ma per l'Armani è la notte del sogno e dell'uscita dall'incubo. Si torna a Siena domani per la quinta partita, quella che dovrebbe dare il sesto titolo ai campioni in carica.

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