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Milik & C. roba seria in un turno svitato

Milik & C. roba seria in un turno svitato

Se il polacco Pjatek vale milioni 40 (dopo mezza stagione nostrana) quanto può valerne il suo compatriota Milik? Cento? Duecento? Il Monopoly del football continua le sue follie, il Napoli, invece, è roba seria, privo di tre pilastri, resta solidissimo, ha un centravanti enorme e la Lazio ha pagato il conto, l'ennesimo. Dietro la Juventus c'è una sola squadra, quella di Ancelotti, il resto è propaganda in attesa di sviluppo.

È stato un turno svitato, due sole partite alle canoniche ore 15, le altre a giorni e orari improbabili, la Lega calcio procede per la sua stradina di campagna, tiene lontano il pubblico dagli stadi e accontenta i telespettatori. Pericoloso insistere, potrebbero svegliarsi. Giornata dedicata a Renato Cesarini e a Gabriel Garcia Marquez. La famosa zona è stata celebrata con due pareggi impossibili, all'ultimo assalto, entrambi conquistati dalle squadre che giocavano in casa, la Fiorentina contro la Sampdoria e il Cagliari contro l'Empoli. Visti esponenti della terza età calcistica, tipo Quagliarella (anni trentasei), in forma da nazionale ma anche spavaldi teen ager (si usa ancora?) come Zaniolo - sabato con la Roma contro il Torino - e promesse già mature come Barella. Gran fiesta colombiana con i cent'anni di solitudine di Duvan Zapata, scartato da Sarri, emigrato a Udine, transitante alla Sampdoria, infine esaltato, all'Atalanta; il colombiano ne segna 4, con lui completa la fiesta Luis Muriel che batte due volte, con gesti tecnici superbi, la sua vecchia squadra. Muriel, sei anni fa, giocava a Lecce con Cuadrado, favole del football per battere l'arida scienza dei computer. Oggi, chiusi i barbieri, si completa il calendario ignorante: prima Genoa-Milan, poi, a sera, titanico scontro tra la prima e l'ultima, Juventus e Chievo. In contemporanea televisiva riappare Adriano Celentano.

Che spettacolo.

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