Sport

Mini Elettrica ha tutto per fare colpo

Autonomia di 270 km e scatto bruciante. Maxi ricarica in circa mezzora

Cesare Gasparri Zezza

Roma Mini Cooper SE doveva essere presentata a Rimini ma, a causa dei primi casi di Covid-19, l'evento è stato annullato. Pochi giorni dopo, quando il lockdown non era stato ancora annunciato al Paese, ci è stata prospettata la possibilità di un test individuale a Roma.

Retrovisori gialli, la fascia dello stesso colore sulla calandra, mascherina frontale chiusa e cerchi in lega da 17 con un disegno esclusivo. Questi i principali elementi che distinguono Mini Full Electric dalla tradizionale versione a tre porte e propulsore termico con cui condivide lo stesso pianale e ne ha mantenuto le dimensioni.

Ma come avrebbe reagito John Cooper, che dal 1961 ha dato il suo nome alle versioni più «pompate» di Mini, sapendo che sotto al cofano, al posto di pistoni e bielle, avrebbe trovato una power unit elettrica derivata da una Bmw, la i3S da 135 kW (184 cv e 270 Nm), capace di toccare i 150 km/h di velocità massima e con una autonomia di 270 km?

Sarebbe rimasto colpito, probabilmente come noi, che dopo aver percorso una strada con un po' di curve ci siamo divertiti sfruttando il «go-kart feeling», la caratteristica di guida che dalla nascita contraddistingue Mini rispetto alle vetture dello stesso segmento. Bruciante lo scatto al semaforo dove sarebbe in grado passare da 0 a 60 km/h in 3,9.

Dal 1959, quando sir Issigonis l'ha creata, Mini ha dimostrato le sue eccezionali capacità poliedriche, si è evoluta e si è trasformata a secondo delle necessità: tre o cinque porte, compatta, pick-up, spiaggina, cabrio, Suv o giardinetta, benzina, diesel o ibrida. Reinventata nel 2001 da Frank Stephenson per Bmw, oggi, con la versione Cooper SE, va ad arricchire l'offerta elettrificata del marchio inglese (dal 2017 commercializza la Countryman ibrida plug-in) per rientrare nella strategia del gruppo Bmw che vuole portare a 25 i modelli Ev o a propulsione ibrida in gamma entro il 2023.

Eccoci transitare davanti al Piper Club. Un locale che in oltre mezzo secolo di storia ha visto nascere e transitare molti del jet set. Patty Bravo, Renato Zero e Loredana Bertè qui erano di casa. Tra i tanti personaggi che si sono avvicendati almeno una volta, i Pink Floyd, i Nirvana, David Bowie e... Mini, il 17 febbraio del 2015, in occasione del 50° compleanno del tempio della beat e underground generation.

D'altronde, Piper e Mini sono nati nello stesso periodo storico e condividono lo stesso amore per la moda e la musica che, a bordo della piccola di Oxford, è riprodotta da un sofisticato impianto Harman Kardon collegato a un innovativo sistema multimediale (Connected Navigation) dotato di specifiche funzioni per l'elettromobilità.

Ci concentriamo sul nuovo quadro strumenti digitale con schermo a colori da 5,5 per verificare i parametri relativi alla marcia e al funzionamento della vettura. Viaggiando si può scegliere tra quattro programmi di guida: Sport, Mid, Green e Green+. Il quarto è in grado di disabilitare tutti i sistemi elettrici non necessari per un risparmio massimo. Due i livelli di recupero energetico in frenata e possibilità di ricarica della batteria all'80% in poco più di mezzora. Realizzata nelle catene di montaggio di Oxford, e presto anche in Cina, Mini Cooper SE potrà essere prenotata online dal 9 luglio (www electric.mini it), sarà disponibile esclusivamente in 4 allestimenti (S, M, L, XL) senza la possibilità di aggiungere altri optional.

Prezzi a partire da 33.900 euro per la versione S e di 41.650 per il top di gamma.

Nel caso l'acquirente non fosse soddisfatto, la formula «Buy Flash» permette, dopo il primo anno, di sostituire la Cooper SE con una Mini a propulsione termica.

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