Tre gol in una partita la nazionale di Conte non li aveva ancora segnati, ma per farlo sceglie la serata ideale. Quella ventosa e meno perigliosa del previsto a Baku, dove una bella e convincente Italia sfrutta il primo match point per la Francia e strappa il pass per gli Europei senza grandi patemi. Solo un piccolo rilassamento a metà del primo tempo che rimette parzialmente in gioco avversari modesti dal punto di vista tecnico, nonostante l'ottima cura Prosinecki - scelto dalla federazione azera dopo il no del Trap - che aveva portato ai pareggi con Norvegia e Croazia.
Missione compiuta, quindi, con 90 minuti di anticipo come voleva Conte e come avevano fatto i suoi predecessori. Un dettaglio non da poco, considerando che si ripartiva da un disastro mondiale e le difficoltà di altre grandi (l'Olanda a rischio eliminazione e la Germania costretta a un pass «last minute»). L'Italia si conferma squadra abile a giocare partite di qualificazione, mondiale o europea che sia: non perdiamo da 49 gare. E nel modernissimo impianto azero, non c'è stato mai questo rischio. Merito dell'atteggiamento tattico del nostro ct (un 4-4-2 «mascherato» da 4-2-4 con le incursioni preziose di Candreva, uno degli elementi chiave, ed El Shaarawy), del giusto approccio alla gara e di una maggiore concretezza nelle occasioni da rete. «Ora che abbiamo centrato la qualificazione, poteva sembrare un compito semplice - sottolinea Conte -. Sono contento perchè stiamo lavorando bene e la squadra sta acquisendo maggiore conoscenza dal punto di vista tattico, adesso onoriamo la qualificazione a Roma con la Norvegia. E poi andremo all'Europeo per arrivare in vetta».
Al di là del passaggio del turno, tante le note positive arrivate dall'Azerbaigian. Intanto i già citati tre gol - che potevano essere addirittura quattro se Sadygov, alla 100ª con la nazionale azera, non avesse salvato un pallone sulla linea -. Gol arrivati curiosamente da calciatori «stranieri»: l'oriundo brasiliano Eder capocannoniere della serie A, già a segno al debutto nel marzo scorso con la Bulgaria; l'egiziano di Savona El Shaarawy che non segnava in azzurro dal novembre 2012; l'armeno di origini ma lombardo di nascita Darmian, consacratosi in Inghilterra allo United e alla prima rete azzurra. Importanti poi i recuperi di Giovinco, elemento che pare adatto al modulo tattico di Conte, e Montolivo - rientrato nella truppa dopo 16 mesi -. Due alternative valide nella penuria di giocatori convocabili per il gruppo che Conte dovrà allestire per l'Europeo (ha già una lista di 50 azzurrabili).
Prima servirà un'altra vittoria con i norvegesi per provare a entrare fra le teste di serie.
«Nella classifica Fifa la Croazia ci sta davanti, in quella dell'Uefa siamo davanti noi - commenta Conte -. Ci sono dei meccanismi che fatico a capire». Come si fatica a capire il suo possibile futuro da ct. Di sicuro sarà il tormentone dei prossimi mesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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