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Missione possibile: domare una Lamborghini Aventador

Sotto il cofano 770 cv, l'adrenalina è a mille, il fondo innevato non perdona. La minima distrazione e...

Cesare Gasparri Zezza

Livigno (Sondrio) Le vibrazioni del V12 si schiantano sulla cassa toracica, l'adrenalina scorre a fiumi, il cuore sembra voler scoppiare da un momento all'altro. «Vai, adesso!». È la voce di Stefano, il nostro istruttore. Dentro la prima e la Lamborghini Aventador SVJ, la più cattiva di sempre costruita a Sant'Agata Bolognese, entra nella pista del ghiacciodromo di Livigno.

Stiamo partecipando al corso «Winter» della Lamborghini Accademia, una delle experience, che permette di conoscere in tutta sicurezza, facendo pratica, i bolidi della Casa del Toro. Sul tracciato siamo in quattro a girare, altri partecipanti sono impegnati in aula o a fare pratica in tre differenti piazzali. Questi corsi sono vere full immersion di adrenalina. Gran parte del tempo si passa volante, le auto della scuola sono sempre le ultime novità. Ci sono la Performante, la SVJ, Urus e presto arriverà anche la Huracán Evo. Gli istruttori sono piloti selezionati dalla Lamborghini Squadra Corse.

Che spettacolo! All'inizio avevamo paura di non saper domare i 770 cv poi, preso confidenza, è arrivato il divertimento. Il merito va a Stefano, il nostro coach, che ci ha affiancato nell'abitacolo insegnando e consigliando passo dopo passo. Mai lasciarsi prendere dalla voglia di strafare o deconcentrarsi. Il birillo va lasciato a destra, poi si punta verso l'esterno, quindi si carica tutto e si rilascia il gas. In uscita, giù tutto e controsterzare. Maledetto tornantino! Ostico, basta una piccola distrazione, o un ritardo nel trasferire i pesi e siamo fermi in testacoda a bordo pista. Il fondo ghiacciato fa il resto.

Ci sono due modi per conoscere l'esclusivo mondo di Lamborghini, l'«Esperienza» e l'«Accademia». Il primo, permette ai partecipanti di sperimentare i valori del marchio con un percorso che inizia a Sant'Agata Bolognese, con la visita del museo, E continua sulla strada verso l'Autodromo di Imola, per terminare, supportati da istruttori/piloti, con esercizi in aree appositamente attrezzate. Nei corsi «Accademia», gli allievi trascorrono il maggior tempo in pista o su neve e ghiaccio a seconda del programma o del livello, con moduli didattici unificati in tutto il mondo.

Ancora adrenalina, l'ultimo sali e scendi, curva a destra, poi verso sinistra scaricando tutta la potenza. Controsterzo. Le ruote chiodate pattinano alzando una nuvola di neve, la macchina drifta. Eccitazione, felicità di aver domato il Toro con manovre che sarebbero impossibili da fare se non in spazi chiusi alla circolazione e sotto lo stretto controllo di piloti esperti. Finito il turno, spazio alla lettura della telemetria. Si va in aula ad analizzare il filmato della camera di bordo con particolare attenzione all'uso del freno, del gas, del volante e allo sguardo. Lo sguardo è fondamentale in ogni tipo di guida. Bisogna sempre puntare dove si vorrebbe portare l'auto. Più facile a dirsi. Nuovo esercizio, questa volta a bordo di una Huracán Performante: V10, 5.200 cc e 640 cv.

Qualche giorno fa, avevamo scambiato due parole con Stefano Domenicali, presidente e ad di Lamborghini. «I nostri corsi di guida - il suo commento - sono una straordinaria piattaforma per apprendere a fondo le potenzialità delle nostre vetture. È anche un modo per vivere il mondo Lamborghini da dentro».

Manca ancora mezza giornata alla fine del corso, l'euforia gira al massimo.

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