Leggendo i loro nomi di battaglia quasi ti metti paura: el matador, el mota, el palito, el pocho, el flaco. Roba da spaghetti western. Li immagini duri, con la colt pronta a sparare. In verità trattasi di gente comune, calciatori bambocci che vengono dal Sudamerica, sembrano poter spaccare il mondo, non vedono l'ora di dimostrarlo ma non vedono nemmeno le lancette del proprio orologio e, puntualmente, perdono la coincidenza, l'aereo, si presentano con un giorno di ritardo all'allenamento, scusi mister ma il traffico, scusi presidente ma il volo è stato cancellato.
Guarin, Pereira, Gargano, Cavani, Lavezzi, Pastore, detti a caso, a memoria, in momenti diversi ma tutti con la stessa puerile giustificazione sul loro diario di bordo. Le Americhe sono lontane, quella del Sud poi non vi dico, sta sotto anche nel mappamondo, il viaggio è faticoso, i fusi orari finiscono per sballare toraci tartarugati e gambe d'acciaio, il bagaglio viene smistato con lentezza e restituito a ritmi disarmanti. Vanno capiti.
Ma dove? Ma in quale film? Ma quale favola stanno raccontando? A chi? Quello che capita ai calciatori non capita mai né agli allenatori, né ai giornalisti inviati in ogni parte del mondo. E quando capita è meglio stare zitti perché si fa la figura degli idioti. Ma come? Hai venticinque anni, ti pagano il biglietto, ti preparano la carta di imbarco con due ore di anticipo, passi i varchi doganali senza controlli, hai badanti di ogni tipo, bionde, brune e rosse, che si occupano del bagaglio e dell'ultimo bacio con la lacrima, ti depositano sotto la scaletta del velivolo, hai il posto in prima fila a bordo, viaggi in business o top class e perdi l'aereo? Allora sei scemo, sei un campione, d'accordo, ma sei scemo, non altro.
La storia è antica e si ripete. Una volta poteva reggere l'alibi, i voli aerei erano limitati, ridotte le combinazioni per cambiare il percorso. Ma oggi no, oggi ci sono cento compagnie, ci sono cento possibilità, per chi se lo può permettere e i calciatori professionisti dei grandi club appartengono a questa casta, di scegliere la soluzione migliore per il rientro. Ma non accade, la sola cosa puntuale è il ritardo.
"Ahi sudamerica, sudamerica, sudamerica, e i ballerini aspettan su una gamba l'ultima carità di un'altra rumba" (Paolo Conte da Asti, mai perso un aereo, al massimo il tram).
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