Mondiale, ma quanto mi costi? Viaggio tra spese e contraddizioni

Curiosità, numeri, costi della kermesse mondiale

Mondiale al via ma non cessano le polemiche
Mondiale al via ma non cessano le polemiche

Il Campionato mondiale di calcio di Brasile 2014 scatterà ufficialmente tra poche ore, con il calcio d'inizio della partita tra la Croazia e i quotatissimi padroni di casa. Il Brasile intero appoggerà una Nazionale che, mai come in passato, sente su di sé la pressione per dover trionfare a tutti i costi. Il giovane Neymar, ventiduenne stella del Barcellona, ha il durissimo compito di trascinare i Verde-oro alla loro sesta coppa mondiale. Sono passati ormai sessantaquattro anni, ma il ricordo del 'Maracanazo' è ancora vivo nella memoria collettiva: era il 1950 quando l'Uruguay riuscì ad espugnare il Maracanà e a vincere il titolo, gettando nella disperazione i Brasiliani, che per cancellare l'onta cambiarono addirittura il colore delle divise della nazionale (da bianco a verde-oro).

Nonostante l'unione dei Brasiliani, grazie al tifo per Neymar e compagni, il Brasile è un Paese con profonde contraddizioni e grandissime disuguaglianze sociali. Alcune impietose statistiche fotograferebbero una Nazione in cui una ristretta minoranza di persone controlla la gran parte delle ricchezze del Paese, mentre le masse vivono in condizioni modeste o in assoluta povertà. Nei mesi passati, le manifestazioni contro l'organizzazione della rassegna iridata in Brasile si sono seguite in maniera continua. Le polemiche più forti hanno riguardato la spesa per il miglioramento delle infrastrutture e l'adeguamento/costruzione degli stadi: una spese iniziale calcolata in quattordici miliardi di dollari (l'85 % dei quali proviene da fondi pubblici). Basti pensare che il reddito medio è di poco superiore a 60 euro al mese.
L'altra faccia della medaglia riguarda il giro d'affari che porterà il turismo: si attendono quasi 4 milioni di visitatori in Brasile, che dovrebbero generare 3,6 milioni di posti di lavoro in più ed una maggiore ricchezza nazionale superiore al 2%. In ogni caso, secondo i sondaggi più recenti, il 55 % dei Brasiliani vede con occhio sfavorevole l'organizzazione dei mondiali.

Per quel che riguarda la sicurezza della rassegna iridata, il governo di Brasilia ha stanziato 157 mila agenti.
Il Mondiale sicuramente vedrà aumentare anche il giro d'affari della criminalità organizzata: spaccio di droga e prostituzione minorile - si parla di oltre mezzo milione di prostitute bambine - vedranno un'impennata.

Una rassegna che, comunque, è in ogni caso anche una ghiotta occasione per le trentadue selezioni nazionali che vi parteciperanno. Oltre agli introiti garantiti dagli sponsor tecnici e dai fornitori ufficiali, le partecipanti riceveranno un assegno dalla FIFA come ricompensa per la partecipazione al Torneo e per il risultato finale che otterranno. Complessivamente, la torta da dividere è di 425 milioni di euro. Il gettone di presenza è di un milione di euro. Chi verrà eliminato agli ottavi porterà a casa sei milioni; chi raggiungerà i quarti arriverà a dieci. Per la squadra che giungerà quarta, quattordici milioni; per la vincitrice della "finalina" il premio sarà di sedici. La medaglia d'argento prevederà un premio di diciotto milioni; la vincitrice porterà a casa, oltre all'onore e all'ambita Coppa, un assegno da venticinque milioni.

Intanto, le autorità locali brasiliane si preparano a celebrare il 'futebol' degnamente: il Governo centrale ha concesso, infatti, ai vari Stati di proclamare un giorno festivo ogni volta che il Brasile giocherà un match o che si disputi uno qualsiasi degli incontri della Coppa del mondo all'interno del loro territorio.


Quanto, infine, ai nostalgici della vuvuzela, i tifosi potranno appoggiare i calciatori con la 'Caxirola', un piccolo strumento a percussione in vendita sul portale web della FIFA a 13,99 dollari.

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