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Pogacar insaziabile. Suo pure l’Europeo

Dopo il Mondiale vinto in Ruanda 7 giorni prima

Pogacar insaziabile. Suo pure l’Europeo
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Il collezionista non si limita ad osservare o desiderare, lui vuole. Che non si sentisse appagato lo avevamo capito nel momento in cui Tadej ha annunciato che avrebbe corso anche l'Europeo. Se Pogacar corre, non lo fa mai per un semplice apparire, perché lui è solito farsi ammirare bene, per delle ore, visto che spesso e volentieri resta da solo quando al traguardo manca ancora un'eternità.

È accaduto in Ruanda una settimana fa, quando in solitaria ha percorso la bellezza di 66 km, è successo ieri all'Europeo in Francia quando è stato all'aria per ben 75 km. Ormai con lui è andato definitivamente in soffitta anche lo stucchevole modo di dire "fuga d'altri tempi". Lui scivola via, mentre i suoi avversari arrancano come se il bitume fosse catrame fresco, che resta incollato alle ruote.

Il collezionista è un marziano, che spazza via gli avversari e le avversità. Gli mancava il titolo continentale? Adesso ha anche quello. Se lo terrà in cameretta: per via della maglia iridata, quella bianca con le stelle d'Europa non la vestirà mai. "Sono felice, volevo vincere anche questa maglia", dice l'incontenibile sloveno, che domani correrà la Tre Valli Varesine (ieri la Agostoni è finita al compagno di squadra Adam Yates, ndc) e poi sabato darà l'assalto al quinto Lombardia consecutivo, come nemmeno Coppi. L'interrogativo? Nemmeno a dirlo: a quanto attaccherà dal traguardo?

Un'altra domenica in fotocopia, con Vingegaard che fa presenza e si ritira appena la corsa si accende (all'arrivo solo 17 corridori). Evenepoel che lotta come un leone, ma fa la stessa fine di sette giorni fa: ultimo a staccarsi e primo a inseguire l'ennesimo argento.

Alle spalle del collezionista e del due volte campione olimpico Paul Seixas, speranza francese di 19 anni vincitore dell'ultimo Tour baby. Quarto il nostro Christian Scaroni, 27enne bresciano, che fa corsa d'avanguardia e perde il braccio di ferro finale per il bronzo con il bimbo transalpino. Nono Garofoli, 11° Frigo.

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