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Mondiali o Under, quando l'Italia ringrazia

Non solo Aston o Moreno: la storia azzurra è fatta anche di arbitri "amici": il gol di Guaita, il "mani" di Costacurta, il rigore su Grosso...

Il rigore su Grosso nel 2006
Il rigore su Grosso nel 2006

Ken Aston è l'inglese di Cile-Italia del '62, Byron Moreno è quello di Corea del Sud-Italia del 2002. Questi non ce li toglieremo mai dalla testa, loro stravenduti alla nazionale di casa, noi vittime designate. Eppure Aston è stato il più modaiolo del settore, non solo perchè introdusse la giacchetta nera con i risvolti bianchi, ma suggerì anche l'introduzione delle bandierine gialle per i guardalinee e i cartellini per le ammonizioni. Fosse salito anche sull'Apollo a noi ricorda solo la battaglia di Santiago, perchè Aston come Moreno è il prototipo di quello che ce l'ha con noi e ci fa perdere. Il resto spesso lo dimentichiamo.

Lo scozzese Steve McLean per esempio. Se la nostra Under va in Repubblica Ceca a giocarsi Europeo e posto ai Giochi di Rio, il più meritevole è lui. Il trionfo nell'azione del rigore dato e poi scambiato con un corner. Bianchetti fa tutto tranne che mandare la palla in corner, una genialata. Ma la storia parte da lontano.

Nel 34', primo mondiale vinto dall'Italia, il gol di Guaita nella semifinale di San Siro contro l'Austria decretato dallo svizzero Mercet, fu salutato come il più scandaloso degli omaggi. Non esistevano replay o moviole, risultato finale 1-0, Italia in finale. Mondiale del '94 in Usa, un quotidiano di Sofia titola: «Stavolta l'arbitro non ha danneggiato l'Italia». Evidente e neppure troppo sottile l'ironia. Il celeberrimo Quiniou ci aveva già fischiato contro un rigore, non se l'è sentita di decretarne un secondo per fallo di mano in area di Billy Costacurta. Risultato 2-1, Italia in finale. Mondiale 2006, il Washington Post giudica il rigore al 90' in Italia-Australia: «Grosso ha la possibilità di superare il difensore a terra ma inciampa sopra di lui nel tentativo evidente di ottenere un calcio di rigore. Solo gli italiani e l'arbitro spagnolo Medina potevano pensare che Grosso avesse subito un fallo». Risultato 1-0, era l'ottavo di finale, Italia campione del Mondo. Europei 2012, Slaven Bilic ct della Croazia a fine gara: «L'arbitro ha aiutato l'Italia, c'era un rigore clamoroso su Jelavic e non c'era il fallo su Balotelli da cui poi è scaturito il gol su punizione di Pirlo. Questi episodi dimostrano che l'arbitro ha aiutato l'Italia». Risultato 1-1, Italia in finale. Giudizio di un quotidiano sportivo italiano: «Webb 6: direzione arbitrale pulita senza grandi sbavature». Ma il colpo mortale ce lo ha inferto Berti Vogts indimenticato protagonista di Italia-Germania 4-3, ricordata allo stadio Azteca di Città del Messico con una targa: «Fu una grande sfida - dichiarò alla vigilia di Italia-Azerbaigian di cui è ct -. Ma troppe decisioni del peruviano Yamazaki furono a nostro sfavore». Ce l'hanno proprio tutti con noi, non ce la lasciano mai godere neppure quando vinciamo la partita del secolo. Comunque sappiamo farci valere, quel birbaccione di Ken Aston dopo Cile-Italia non arbitrò più e la nostra federazione mise il petto in fuori.

In realtà non arbitrò più partite in quella coppa del mondo a causa di una lesione al tendine di Achille.

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