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Il Monza nell'infuocata Pisa per la serie A

I brianzoli in vantaggio, ma lo stadio dei toscani è il più "sudamericano" d'Italia

Il Monza nell'infuocata Pisa per la serie A

Se per 110 anni non sei mai riuscito a tagliare il traguardo, al colpo di reni che ti può lanciare in paradiso puoi anche concederti la retorica. Non ci sarà la diva del pelide Achille a cantare l'ispirazione di Stroppa, ma la concretezza dei numeri: primato di reti dai subentri e nella capacità realizzativa dei quarti d'ora finali, demolizione del record societari di successi in B e vittorie consecutive in trasferta, di gol realizzati, gare a punti o con almeno un gol all'attivo. Così, la conquista della A che sembrava compromessa dopo Frosinone prima e Perugia poi, per il Monza targato Fininvest vale ora uno sprint come quello di Mennea nella finale dei 200 di Mosca.

I biancorossi ripartono dal 2-1 dell'andata e in caso di successo del Pisa con un gol di scarto sarebbero supplementari. Per i toscani non una rimonta impossibile, insomma, mutuata da quella di Senna a Suzuka 88. Ma un rischio concreto che il Monza sa di dover mettere in conto, ragionando sui 120' di gioco e oltre, perché per la prima volta chi va in A potrebbe essere deciso ai calci di rigore. «Il Pisa ci ha tolto 6 punti, in stagione regolare», ha ammonito Berlusconi. Consapevole dei rischi di una partita da giocare in uno degli stadi più sudamericani d'Italia, l'Arena Garibaldi. Considerazioni da perderci il sonno.

Ed è forse anche per questo che il patron preferisce divertirsi. «Io e Galliani potremmo ritornare al Milan, non si sa mai. E ricominciare a vincere tutti gli anni», buttava lì dopo il 2-1 al Pisa, con ancora la festa scudetto del lunedì negli occhi. Ma con il Pisa nel mirino. Una partita che il patron biancorosso non ha esitato a definire cruciale e da cui «dipende il destino del Monza di quest'anno ma anche del prossimo, perché se non andremo in A ora, l'anno venturo sarà difficilissimo». Le tre retrocesse «Venezia, Genoa e Cagliari appartengono a gruppi molto ricchi e quindi per noi sarebbe molto difficile». Tanto è bastato accostare l'ipotetico ritorno al Milan e la difficoltà della B del prossimo anno a servire l'assist a chi voleva leggere un disimpegno dai brianzoli e un ritorno in rossonero. Lo stesso Berlusconi ha poi dovuto smentire, definendo lo scenario «destituito di fondamento. Il Monza non è in vendita. Adesso c'è bisogno della massima concentrazione per la finalissima». Per la quale potrebbero essere recuperati D'Alessandro, Valoti e Pereira, che stamattina effettueranno un ultimo test e potrebbero andare almeno in panchina. Alle 20.

30 (arbitra Mariani di Aprilia, assistenti Carbone di Napoli e Longo di Caserta), il fischio d'inizio e l'ultimo scatto di un cammino iniziato nel 1912.

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