Moratti salva Stramaccioni: ma ora sveglia

La giornata numero 23 non porta bene all'Inter: l'anno scorso imbarcò l'umiliazione contro il Novara a San Siro(1-0), quest'anno ha fatto l'exploit contro il Siena. E, sarà sempre un caso o forse no, anche l'anno scorso la diabolica (preferite mefistofelica per non confondere le idee?) banda del buco nerazzurra incassò sberloni dal Novara all'andata e al ritorno esattamente come in questa stagione con il Siena. Sarà una questione di Dna. E non sempre tutti i problemi stanno nel manico. Il bar sport nerazzurro non è mai stato equilibrato, parlano gli umori dei tifosi che ormai scrivono dovunque, giornali compresi, ma la scena è talmente ripetitiva da indurre ai cattivi pensieri. Ci sono? O ci fanno? Oggi va sotto processo l'allenatore, esattamente come un anno fa e così nei secoli dei secoli precedenti. Invocazioni a Moratti come fosse il re salvatore, dimenticando che allenatori e collaboratori li sceglie sempre lui. E se i giocatori non rendono sarà colpa dei medesimi, non sempre di chi li compra, li sceglie e li allena.
L'anno scorso la sconfitta a San Siro contro il Novara innescò l'inizio della fine di Ranieri. Quest'anno la figuraccia contro il Siena ha scatenato reazioni rabbiose, ma non il prurito a Moratti che, avendo scommesso su Stramax, deve almeno tenerselo fino al termine della stagione. Moratti meno lunatico e più compassato, insoddisfatto ma senza rompere penne e schiaffeggiare tutto quanto trova sulla scrivania.
Stramax ha capito di dover svoltare. Moratti glielo ha ricordato: vanno migliorate situazioni tattiche, l'Inter gioca male e ormai segna poco, serve ritrovare freschezza e brillantezza atletica, recuperare gli infortunati eccellenti, diminuire il numero degli errori. Al capitolo errori, Stramax è nel gruppo di testa dei colpevoli: l'impiego di Schelotto, un fantasma anche nell'ultimo mese all'Atalanta, ha prodotto una immediata autocritica. Ma come catalogarlo, se non elementare mancanza di esperienza? Non si può pensare che un allenatore pescato dalla Primavera diventi in otto mesi un fenomeno.
Senza dimenticare che contano soprattutto i giocatori. E in questo senso è stato intelligente e furbo Cassano, che per Stramax ha una passione e ieri ci ha messo la faccia. «Giochiamo male ed ora dobbiamo tirare fuori la nostra personalità, dare qualcosa in più: soprattutto i giocatori più bravi», ha spiegato dando una chiave di lettura per il futuro immediato. «Gli altri ci hanno raggiunto? Significa che avevano fatto molto male all'inizio. Ma questo non passava, mentre passa che l'Inter fa male. È un periodo che stiamo giocando poco bene, ora abbiamo inserito due-tre giocatori di grande qualità che ci possono dare una mano». Fra l'altro ha aggiunto che Kovacic ha qualità e personalità. «Sarà un grandissimo giocatore per i prossimi 10 anni, ne sono convinto». Crediamogli. Vuol la curiosità che l'Inter oggi stia meglio dell'anno passato, quando i punti erano meno (36) i gol fatti 34, subiti 30, 11 successi, 9 sconfitte.
Ma stavolta la gente nerazzurra si era fatta la bocca buona prima della Juve, poi il crollo che nel 2013 è stato quasi una valanga. Crollo coinciso con tanti infortuni, con risultati crudeli, magari qualche rigore negato (lamenti anche domenica per il colpo di braccio di Rubin), eppoi con l'assenza prolungata di Milito che tornerà domenica ma sembra un caso: troppo lunghi i tempi di recupero. Acquisiti centrocampisti per l'anno prossimo, in estate toccherà alle punte.

Moratti spera in qualche nuovo socio per una miglior liquidità e puntare alto. Il mercato dirà come saziare la golosità. I nomi vanno da Icardi a Dzeko, da Falcao a Villa e Benzema. Gente per il futuro o gente per la Champions? Questo il problema? Intanto Stramax dovrà risolvere gli altri.

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