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Mosca 1980. L'apoteosi di Sara SimeoniBrera: "Una stella cometa nel cielo"

Sesta a Monaco, seconda a Montreal, la nostra saltatrice più grande di sempre centra a Mosca l’oro più bello dopo aver conquistato il primato del mondo. Brera: "Nella nostra campionessa ha intenerito e commosso la femminile grazia del suo volto illuminato dal sorriso"

La pagina sportiva del «Giornale» che celebra l’impresa della Simeoni
La pagina sportiva del «Giornale» che celebra l’impresa della Simeoni

Sara Simeoni, oggi 63enne, è uno dei grandi miti del nostro sport. Oro olimpico a Mosca nel 1980 è stata primatista del mondo del salto in altro con 2.01 e regina della specialità per anni. Gianni Brera così celebrava la sua vittoria olimpica sulla prima pagina del Giornale..«Sara Simeoni è, per il momento, primatista mondiale dell’alto. Domani, sicuramente, qualche sua giovane rivale saprà superarla in libro d’oro ma la vittoria di Mosca ci strappa senza enfasi un titolo che si rifà pienamente a una stella cometa. La prepotente parabola del suo salto giustifica l’immagine. E se l’iperbole stona per qualcuno, limitiamoci a ricordare il suo dolce sorriso. Nell’atleta che vince può qualche volta sorprendere e disturbare la jattanza, in Sara Simeoni ha intenerito e commosso la femminile grazia del suo volto illuminato da un sorriso mitissimo, di schietta e viva gioia, persino modesto in così clamoroso trionfo. Ora se tu hai cuore sensibile, lettore, cerca di capire come al vecchio cronista si sia ingroppita la gola. Il guaio del mestiere è soprattutto questo. La gente può anche impazzire dietro all’esaltazione ammirata e il vecchio cronista non sa fare diverso, ma poi se il cuore gli si è ingroppito, che amari stenti per esprimere la sua commozione di patito! Così ho chiesto che Verona mirabilissima (un felice aggettivo di Marin Sanudo) abbatta per tempo un buon tratto di mura. Se i cavalli non saranno troppo focosi, anch’io chiederò l’onore di tenerne uno per la capezza. L’omaggio è umile ma forse superiore alle mie forze. E intanto con gli altri griderà benedeta...

».Gianni Brera (28 luglio 1980)

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