Calcio

Napoli, festa rimandata per gustarsi meglio lo scudetto... sospeso

Come il caffè donato nei bar, così il titolo aspetta solo di essere preso e assaporato da tutti

Napoli, festa rimandata per gustarsi meglio lo scudetto... sospeso

La festa non c'è stata. E forse è meglio così. Non è la stessa cosa festeggiare senza scendere in campo, come se niente fosse. Anche perché, come ha detto Spalletti, questo benedetto giorno i napoletani devono gustarselo poco alla volta. Non è accaduto contro la Salernitana, non c'è stato il miracolo del Sassuolo sul campo della Lazio, potrà succedere stasera a Udine. In fondo, basta solo pareggiare. O ancora domenica al Maradona contro la Fiorentina: nella stagione delle coincidenze assolute, tutto rientrerebbe in un piano diabolico. Perché a maggio arrivò il primo tricolore, contro la Fiorentina in casa: bastò il pareggio e sarà sufficiente anche questa volta un punticino, se dovesse andar male contro l'Udinese. Dicevamo delle coincidenze: Argentina campione del mondo e Napoli tricolore, la prima partita in campionato persa dopo la pausa natalizia, i presidenti Ferlaino e De Laurentiis che devono attendere 18 anni prima di vincere in campionato, e tante altre statistiche combacianti della serie: non è vero ma ci credo.

Sono queste, e anche altre, le ragioni per le quali i tifosi non hanno dato troppa importanza alla partita della Lazio. Se succede bene, altrimenti arriveranno altri due match-point entrambi a Fuorigrotta: l'Udinese in Friuli d'accordo, ma visibile ai 60mila del Maradona con i maxi-schermi e domenica contro la Fiorentina. Roba da non credere questo scudetto, sospeso come il caffè caro ai napoletani: è lì, vai al bar e lo prendi, gentile dono di un benefattore precedente. Lo scudetto è lì stasera, e sarà lì anche contro i viola. Sarebbe stato suggestivo vincerlo ieri sera, rivincita perfetta di quello che accadde 5 anni fa, ricordate? Sembrava fatta nel 2018, vittoria a Torino sulla Juventus al 90', e distacco dimezzato a meno uno. Accadde l'incredibile una settimana dopo, con i bianconeri vittoriosi in maniera rocambolesca a Milano sull'Inter e il Napoli travolto a Firenze. «L'abbiamo perso in albergo» disse Sarri, andando ben oltre quelle che potevano essere considerazioni di carattere psicologico. L'avrebbe potuto vincere ieri sera in albergo, ciliegina sulla torta per manifestare una superiorità imbarazzante: come a dire, siamo campioni senza dover nemmeno giocare.

Lo scudetto va conquistato sul campo, così come la Champions e la salvezza. Niente maxi-schermi in città, il piano B per l'ordine pubblico (lo stesso di domenica scorsa e di domenica prossima) in caso di invasione da parte della marea azzurra è rimasto congelato, i tifosi a casa per prepararsi a stasera. Ma non per questo delusi. Come la squadra: Spalletti e i suoi hanno assistito alle gare della Lazio e delle milanesi dall'albergo di Udine, a pochi passi dallo stadio friulano.

Tutto previsto, quindi niente magone e niente fantasmi che si aggirano in hotel, anzi qualche sorriso che sa di consapevolezza: «Tocca a noi finire il lavoro e lo finiremo presto».

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